Nuova vita all’Inter per Fredy Guarin. Una frase detta e stradetta nell’ultimo anno e mezzo, perché il colombiano è stato sempre al centro del mercato. Tutto inizia dal possibile, e praticamente fatto, scambio con Vucinic. Da quel momento un solo e grande sacrificabile in casa nerazzurra. Proprio l’ex Porto, spesso decisivo in campo, nonostante un rinnovo che sapeva di dovuto dopo promesse non mantenute e la Juve solo sfiorata. Ma solo facciata, alla luce dei fatti. 

La conferma questa estate, quando Guarin è stato a un passo dall’addio, un’altra volta. L’Inter ha incaricato l’agente di cercare squadra per il post Mondiale, lo stesso ha fatto Ausilio, con la speranza che la trafila brasiliana restituisse valore a un giocatore che con WM aveva collezionato solo panchine nella seconda metà della scorsa stagione. Con la Juve sempre in testa, ma lontana dopo l’addio di Conte. Poi sirene inglesi, spagnole (Valencia in testa) e non solo, rimaste tali. Un addio di nuovo saltato. Nessuna offerta concreta per acquistarlo e l'ennesimo rilancio, da attaccante (questo lo spot di Mazzarri e società). Un piano a cui non ha creduto mai nessuno a livello tattico e che sul campo non ha dato risposte. Un rapporto, quello con il tecnico di San Vincenzo, mai decollato. Dalla decisione di sacrificarlo per arrivare a Vucinic qualcosa si è rotto, inevitabile. 

E così, finalmente, per il colombiano arriva la svolta, quella vera, con il cambio sulla panchina nerazzurra. Una nuova chance da giocarsi, per essere l’arma in più dell’Inter nel prosieguo di una stagione iniziata nel modo sbagliato e fitta di impegni. Con un allenatore, Mancini, che ha parlato chiaro fin da subito: "Guarin è un grande giocatore, ha fatto benissimo al Porto diversi anni fa, voglio parlare anche con lui per capire quale sarà la migliore posizione. Sarà un giocatore importante” il suo primo commento in conferenza. Poi subito titolare da mezzala (il suo ruolo) del 4-3-1-2 appena dieci minuti dopo durante la prima seduta. Fiducia anche a fatti, in attesa della conferma più importante, quella del derby. 

Mancini ha solo sfiorato Guarin, ma lo ha sempre apprezzato, e molto, fin dal Porto per l’appunto. Un amore che poteva portare il colombiano in Turchia lo scorso gennaio, dopo il mancato approdo alla Juve. Nessun problema economico, l’apprezzamento del Mancio totale. Ma il Gala aveva troppi stranieri e lui, il Guaro, era ancora troppo scottato dal bianconero, appena accarezzato (fisso nei suoi pensieri). La Turchia, in quel momento, allettava meno. Una storia che poteva vedere, secondo quanto risulta a FcInterNews.it, i due insieme già a Manchester, sponda City, con Mancini che aveva chiesto uno sforzo alla dirigenza Citizen proprio per il centrocampista all'epoca al Porto. Contatti con l’entourage, ma nulla di fatto alla fine. Come spesso accade nel mercato. 

Due strade diverse, finora. Mancini e Guarin si sono sempre apprezzati e stimati, ma solo sfiorati. Finalmente si trovano, tutti e due alla caccia di un rilancio importante. E chissà che il Mancio non possa proprio puntare sulla sua vera "arma segreta" per risollevare l’Inter. Una vittoria per entrambi, un futuro ancora tutto da scrivere, e un sorriso, quello del Guaro (pubblicato poco fa su Instagram), che la dice lunga...
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 novembre 2014 alle 19:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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