L'Inter chiude il mercato invernale con varie cessioni (soprattutto in prestito) e due arrivi, quelli di Lisandro Lopez e di Rafinha. La Gazzetta dello Sport conferma i dettagli del mancato arrivo di Pastore (no di Suning ai 6-7 milioni per il prestito oneroso e poi all'obbligo di riscatto di 25) e riferisce del malcontento tra i tifosi nerazzurri: "Grande delusione nella Milano nerazzurra, esplode la rabbia dei tifosi: via social è contestazione pura, preso d’assalto anche il profilo Instagram di Steven Zhang, figlio del patron Jindong - si legge -. Un mese pieno di illusioni, a partire da Ramires (Jiangsu), affare sulla carta scontato, poi bloccato invece proprio da papà Zhang. E l’impressione forte, qui a Milano, soprattutto fra i tifosi, è che l’Inter sia oggi parecchio in basso nelle gerarchie Suning, a prescindere dai paletti del fairplay finanziario e dalle restrizioni del governo cinese nei confronti degli investimenti all’estero per il calcio. I nerazzurri devono rientrare di 60 milioni in plusvalenze per non incorrere nelle sanzioni Uefa, e Suning chiede all’Inter di autofinanziarsi e di centrare allo stesso tempo la Champions League. Senza pretendere la luna, Sabatini e Ausilio speravano invece in un minimo budget per rinforzare la squadra, mettere in sicurezza la Champions (qualificazione che consente di anticipare 20 milioni nell’attuale bilancio) e rivalutare il patrimonio tecnico generale, per poi presentarsi con carte migliori in sede di cessioni, a giugno. Al momento, gli unici uomini in grado di fare grandi plusvalenze sono Icardi soprattutto, poi Perisic e Skriniar".

Saltate via via tutte le trattative che vedevano i nerazzurri protagonisti ormai da settimane. Da Ramires - che sembrava cosa fatta - a Pastore, passando per tutta uan serie di centrocampisti sondati e mai agguantati. "Con Ramires e Pastore, dopo Lisandro Lopez e Rafinha, il mercato dell’Inter sarebbe stato quasi da urlo - sottolinea la rosea -. E Ramires e Pastore erano operazioni praticamente perfezionate, tutto sommato in linea con le restrizioni del fairplay finanziario e con la politica dell’autofinanziamento totale imposta dalla proprietà cinese". I due sudamericani avrebbero risolto tanti problemi a Spalletti, che invece dovrà ancora una volta accontentarsi e rimandare i sogni alla prossima sessione di mercato.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 01 febbraio 2018 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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