Da Buti a Milano, passando per Empoli, senza mai dimenticare le proprie origini. Kristjan Asllani ne ha fatta di strada e oggi viene considerato un elemento prezioso per il centrocampo nerazzurro. "Sono cresciuto a Buti - racconta il classe 2002 in un'intervista rilasciata a VTrend – e a 4 anni e mezzo ho cominciato a giocare con la Butese. Inizialmente ero più offensivo. Lì mi conoscevano tutti perché ero sempre in piazza a giocare a pallone". 

La famiglia come punto di riferimento: "Ho un bellissimo rapporto con loro, quando sono andato a Milano ho sentito il bisogno di portarli con me. Sono legatissimo al mio fratellino".  

Asllani tra l'altro è un tifoso nerazzurro: "Questa passione me l’ha trasmessa mio zio. Ricordo un derby vinto dall’Inter che vidi da piccolo tanti anni fa, ma credo che il mio essere interista sia nato prima, già da quando avevo sui quattro anni. La prima volta che ho parlato con l'Inter neanche ci credevo, non so descrivere la sensazione provata. Ovviamente ho detto subito sì, non avrei mai potuto rifiutare questa squadra. Ero felicissimo".

Il giovane Nazionale albanese non è, come altri coetanei, amante della movida: “Non esco molto, anche se a Buti però uscivo di più, soprattutto nel weekend quando mi ritrovavo in piazza con gli amici. Oggi, in estate, torno a Buti, alle sagre e in tutte e sette le contrade. Invece qui a Milano ogni tanto vado a cena con Frattesi perché ci ho legato tanto, ma in generale sono una persona che non ama uscire".

Infine, il primo gol con la maglia dell'Inter, segnato recentemente al Meazza contro il Genoa: "Sentire il boato di 7 5mila persone e vedere l’affetto dei miei compagni in campo e quelli in panchina che sono venuti ad abbracciarmi è stato incredibile. Un’emozione davvero indescrivibile. Un po' mi pesava non aver segnato ancora in due anni con l'Inter. Quando ho visto entrare il pallone in porta, non ho capito più nulla".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 22 marzo 2024 alle 11:02
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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