Dopo le parole a Sky Sport, Piero Ausilio arriva anche ai microfoni di DAZN: "E' una serata pazzesca. Io sono all'Inter da tanti anni e non ho mai visto una cosa del genere, ho vissuto tanti trofei ma questa cosa non si può spiegare. Forse lo Scudetto vinto in periodo di Covid ha fatto tenere dentro tante emozioni alla gente che volevano tirare fuori".

Qual è il suo capolavoro?
"Quando si parla di capolavoro si deve parlare di gruppo, che ora è diventata una famiglia. C'è voglia di stare insieme, ci sono deleghe precise e tanta voglia di lavorare. Il segreto di questa squadra è questo percorso partito in maniera un po' strana ma con una squadra che ha trovato subito una grande chimica e determinazione. Ci siamo subito detti senza nasconderci che volevamo la seconda stella e l'abbiamo portata a casa".

C'è la sensazione che questa vittoria sia un punto di partenza.
"Sono d'accordo in parte. Il ciclo dell'Inter per me è già partito. Vincere fa la differenza, ma il progetto parte attraverso la continuità di questi anni. Se arrivi a fare due finali europee, vinci uno Scudetto e sei sempre competitivo, vuoi sempre andare avanti. C'è stato un lavoro importante anche di altri allenatori, non dimentico Conte e Spalletti ma definisco pazzesco il lavoro di Inzaghi".

Chi sarà il terzo colpo?
"Il segreto di questa squadra sta in quello che si è creato nello spogliatoio. I risultati sono arrivati col bel gioco e quanto visto in questa stagione ma il segreto è lo spogliatoio. Abbiamo sostituito grandi giocatori con gente che aveva fame e voglia di arrivare. La chimica dello spogliatoio oltre che il lavoro di Inzaghi che ha creato questa squadra fantastica è il nostro segreto".

Si aspettava questo impatto da Sommer e Thuram?
"Su Sommer sì, la carriera e i suoi successi sono davanti gli occhi di tutti. Sapevamo che il suo stile di gioco era perfetto per noi, avere un giocatore che si facesse sentire subito nel suo ruolo era fondamentale anche per l'idea di calcio di Inzaghi. Per Thuram, nei tempi no: ha avuto un impatto devastante, col gol nel derby. Noi eravamo convinti del ruolo,  due anni fa avevamo chiuso quando giocava esterno al Gladbach ma pensavamo potesse fare la seconda punta col lavoro che avrebbe dovuto fare a Milano. I tempi sono la cosa migliore che ha portato dentro, pensavamo ci volesse di più per l'inserimento e per questo abbiamo preso Sanchez e Arnautovic. Ma ci siamo resi conto da subito del giocatore che fosse".

Siete su Zirkzee?
"Posso dire che è un grandissimo calciatore. Però in organico abbiamo già quattro attaccanti e vogliamo il giusto numero di giocatori, ovvero due per ruolo. Saranno numericamente questi quattro gli attaccanti dell'Inter, poi la qualità di Zirkzee la conosciamo tutti, non la scopre certo Ausilio".

Come va l'infortunio?
"Una lesione così i nostri medici non l'hanno mai vista in tutta la stagione, devo stare due mesi fermo. Ma meglio Ausilio di un calciatore". 

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Sezione: Focus / Data: Dom 28 aprile 2024 alle 22:53
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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