Rapidità e velocità erano il suo marchio di fabbrica. Caratteristiche che convinsero l’Inter a metterlo sotto contratto. Victor Obinna in nerazzurro non ha giocato moltissimo, ma dal punto di vista prettamente personale si è tolto un bel po’ di soddisfazioni. È lui stesso a raccontarlo, in esclusiva, a FcInterNews.

Come procede la sua carriera?
"In questo momento sono svincolato. Vivo in Italia con la mia famiglia. E non intendo appendere le scarpe al chiodo. Spero in una chiamata da una squadra di A o B".

Cosa ha significato per lei firmare per l’Inter?
"È stato molto emozionante. Da bambino speravo di giocare in Europa, figuriamoci per l’Inter. Sa, alcuni miei connazionali come West, Kanu o Martins avevano vestito la casacca nerazzurra. Per me quindi si è trattato della realizzazione di un sogno cullato fin da bambino".

E il suo allenatore era Mourinho.
"Mou è stato il miglior mister con il quale ho lavorato. Con lui ho imparato tantissimo. Dal primo giorno che si è presentato ad Appiano Gentile si è capito come volesse vincere. Anzi, volesse proprio cambiare la storia dell’Inter. E ci è riuscito con la conquista del Triplete”.

Lei ha segnato solo un gol per la Beneamata, ma in una partita a suo modo storica, dato che l’Inter si impose addirittura per 4-0 a Roma.
"Anche allora provai una forte emozione. Si è trattato di un gol indimenticabile, siglato contro una squadra fortissima come quella giallorossa".

Già da quella partita si lanciarono, per lei, le basi per quello che sarebbe stato?
"Sì, noi eravamo una squadra completa, in ogni reparto. Composta da giovani talenti e giocatori con grande esperienza. soprattutto c’erano tanti leader, quello che forse manca ora".

Poi fu scudetto.
"Bellissimo e meritatissimo".

Chi era il compagno più forte per lei?
"Ibrahimovic".

Cosa intende dire quando sostiene che all’Inter attuale manchino i leader?
"Le partite non le vincono solo i campioni. Il leader è quello che si prende le responsabilità e aiuta i propri compagni. Sempre. Nella mia Inter ce n’erano un po’. Pensi solo a quelli che entravano dalla panchina e cambiavano le partite, come Crespo e Cruz. Questo è quello che secondo me manca ora ai nerazzurri. Attenzione: non sta a me dire che all’Inter serva una rosa più lunga, però prenda ad esempio la Juve. Chiunque venga schierato dai bianconeri può risultare determinante".

Conte le piace?
"Sì, può essere il nuovo Mourinho dell’Inter. Apprezzo la sua mentalità, non molla mai".

Dei giocatori attuali, ne ha uno preferito?
"No, devo dire che la squadra sta facendo bene. Mette in campo ciò che Conte vuole. Sicuramente l’Inter con il Napoli competerà fino alla fine con la Juve per lo scudetto. Poi è ovvio che per arrivare al livello dei bianconeri serva quello che dicevo prima, i leaders tra i titolari e i chi gioca di meno".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 11 ottobre 2019 alle 12:16
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
vedi letture
Print