L'Inter perde ancora, la crisi non finisce più. La Lazio vince per 3 a 1 a San Siro, per l'Inter come sempre sfortuna, infortuni e tanti errori. Analizziamo la partita da zero a dieci…

ZERO sono i difensori a disposizione di Stramaccioni per la prossima partita. Gli infortuni hanno colpito ancora l'Inter: nel corso del match si sono fatti male Jonathan e Ranocchia, mentre Juan e Pereira saranno squalificati. Ora in difesa non c'è veramente nessuno: la speranza è recuperare Chivu, in attesa di sapere qualcosa sulle condizioni di Ranocchia. Largo ai giovani: ancora Benassi a destra e Pasa al centro. Per il resto, da martedì ad Appiano selezione tra i tifosi: forse sarebbe l'unico modo per trovare 11 giocatori sani per la prossima partita.

UNO è l'errore di Kovacic, un giocatore sublime. Il croato a volte vuole esagerare e prova a saltare troppi uomini, finendo per perdere palla. D'altronde, va capito. A soli 19 anni appena compiuti è il miglior giocatore dell'Inter e quando si guarda intorno non sa a chi passare il pallone: predicatore nel deserto. Anche contro la Lazio è fantastico, il pubblico di San Siro se lo coccola. Alcune azioni personali sono da applausi, così come i passaggi filtranti semplicemente geniali. Mozart inventa e la Scala applaude.

DUE sono le partite di campionato in casa in cui l'Inter non ha preso gol. Solo contro Sampdoria e Pescara a San Siro la porta di Handanovic è rimasta inviolata. Numeri preoccupanti, la difesa non c'è più. Il Meazza è tutt'altro che un fortino…

TRE sono gli uomini che saltano in modo disordinato sul primo gol. Handanovic non è esente da colpe, anche se la frittata è di tutta la difesa. Un errore goffo, che spiana la strada alla Lazio. L'Inter ha sfortuna ma ci mette sicuramente del suo. Un pasticcio che si poteva evitare.

QUATTRO metri sopra la traversa finisce il rigore di Ricky Alvarez. L'argentino scivola e perde l'appoggio, il tiro finisce altissimo e si impenna come uno space shuttle al decollo. Un'immagine drammaticamente buffa: fotografia della stagione dell'Inter. A volte meglio ridere per non piangere. Anche se il buon Ricky, nel primo tempo, era salito proprio quattro metri in cielo per colpire di testa e pareggiare i conti.

CINQUE al primo tempo di Fredy Guarin. Poco incisivo, svogliato. Poi nel secondo tempo c'è il vero Guaro: leader, propositivo e si guadagna il rigore del possibile 2-2. Guarin a due facce, come lo è stato spesso nel corso della stagione. A volte svogliato, ma fenomenale quando è in forma. E l'Inter non vuole privarsi di lui.

SEI sono i moduli usati da Stramaccioni, forse anche di più. L'Inter non ha uno schema fisso, cambia continuamente. Contro il Napoli difesa a tre, ieri difesa a quattro. 4-3-1-2, 3-5-2, 4-2-3-1 e tanti altri: i moduli cambiano come il tempo a Londra. Anche se sull'Inter continua a piovere.

SETTE sono i punti che separano l'Inter dall'Udinese. Una distanza incolmabile a due giornate dalla fine. L'Udinese è al sesto posto, davanti a Roma e Lazio (che si affrontano nella finale di Coppa Italia). L'Inter è così fuori dall'Europa, non farà neanche l'Europa League. Di musichetta, dalle parti di Appiano, d'ora in poi si sentirà solo quella della suoneria del cellulare.

OTTO sono le presenze di Benassi in campionato ed Europa League (più tre in Coppa Italia). Il giovane nerazzurro, prodotto del settore giovanile, è un centrocampista. Contro la Lazio però è costretto a fare il terzino destro, un ruolo che ha già fatto e per questo Stramaccioni si è fidato. Anche perché era l'unica soluzione possibile. 

NOVE al gol di Onazi. Sicuramente uno dei più belli, se non il più bello, visto a San Siro quest'anno. Una vera sassata, imparabile per Handanovic. Anche parte dei tifosi dell'Inter ha applaudito sportivamente lo splendido gesto tecnico.

DIECI alla Curva Nord. Perché anche se l'Inter perde, continua a cantare. Anche se la stagione è disastrosa, anche se l'Inter sta battendo molti record negativi. Per la Curva Nord e tutti i tifosi nerazzurri conta il bene dell'Inter, che si vinca o che si perda. E da innamorati dei colori nerazzurri vogliono che l'Inter torni a vincere. I messaggi per Moratti suonano come una sveglia: d'ora in poi non si può più sbagliare. Ma una cosa è certa: i tifosi ci saranno sempre, la squadra sarà supportata nella gioia e nel dolore.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Gio 09 maggio 2013 alle 03:35
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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