L'Inter cade ancora, contro il Rubin Kazan, con tanti giovani e la qualificazione già in tasca. Un 3-0 in Russia anche beffardo e sfortunato. Analizziamo la gara... da Zero a Dieci.

ZERO sono i tiri in porta dell'Inter nel primo tempo. L'approccio con i ragazzini in campo e una squadra inedita è stato pagato a caro prezzo. L'Inter gigioneggia ma tiene il pallino, il Rubin colpisce dopo un minuto. Inizia male, finisce peggio nel segno anche della sfortuna.

UNO è il k.o. europeo in stagione. Il primo, a Kazan, contro una squadra tosta. Vista la situazione infortuni e la qualificazione già in tasca è tollerabile, anche se perdere non fa mai bene.

DUE minuti di panico per Andrea Ranocchia. Chiede il cambio, si tocca il muscolo, ha il volto della paura. L'infermeria di Appiano è popolata quasi quanto Buenos Aires, perdere di nuovo Ranocchia sarebbe una tegola non da poco. Per fortuna, si è fermato in tempo. Sembra nulla di grave.

TRE gol subiti su tre tiri in porta. L'Inter è decisamente sfortunata, l'innocente Belec non può praticamente nulla. Ma un punto interrogativo resta in difesa: dopo i due gol presi dal Cagliari e i tre di Bergamo, quelli di Kazan - seppur in una situazione particolare, sia chiaro - fanno riflettere. Juan è poco lucido, gli esterni non tamponano, Silvestre accorcia male nell'occasione del tris di Rondon. Serve più concentrazione, oltre a un pizzico di fortuna...

QUATTRO a chi urla alla tragedia per questa sconfitta. Una caduta non è mai positiva, naturale. Ma il progetto dev'essere chiaro a tutti e non può cambiare per una notte magica a Torino: l'Inter sta lavorando per tornare grande, i progetti passano anche da scivoloni tollerabili. Vincere aiuta sempre a vincere, ma perdere alle volte fa capire la dimensione dei problemi. Per fortificare, non per distruggere. Meglio se in Europa League con giovani lanciati e qualificazione già sicura...

CINQUE agli esterni di questa Inter. A destra Jonathan va spesso in difficoltà, a sinistra Alvaro Pereira crossa in continuazione per un attacco adatto a tutto meno che a quel tipo di iniziative. Nell'Inter più sperimentale dell'anno, la delusione corre sulle fasce.

SEI ai giovani debuttanti. Diligente Benassi in mezzo al campo, più emozionato ma tosto il buon Romanò, una buona chiusura e una sportellata da Rondon per Donkor. Piano con i giudizi, riflettori spenti e tanto pane da mangiare ancora. La prima notte europea è una sconfitta, ma anche un segnale per il futuro. Positivi.

SETTE al signor indispensabile, Rodrigo Palacio. Entra, si prende l'attacco, fa il bello e il cattivo tempo. Colpisce un palo sfortunato, crea scompiglio nella difesa russa, regala quel briciolo di imprevedibilità che con Livaja era mancato. Ne beneficia anche Coutinho. Si blocca la striscia di gol consecutivi, ma è solo questione di centimetri.

OTTO al dribbling di Andrea Stramaccioni. "Temi di non essere in panchina a Parma per via della squalifica?", gli chiedono; "Già sono a rischio esonero? Il presidente si è arrabbiato...", se la ride Andrea. Ancora una volta, non parla di arbitri e di giudici sportivi, sorride e va avanti. Chapeau. A Parma spera di esserci, dopo un dribbling così lo meriterebbe...

NOVE debuttanti del settore giovanile sotto la gestione Stramaccioni. C'è chi urla al vivaio poco utilizzato, la risposta è sul campo. Con il tecnico arrivato dalla Primavera, il progetto va avanti: nella notte infelice di Kazan, lanciati altri ragazzi. E siamo a quota nove, appunto. Un passo per volta, aspettando i prossimi. Con intelligenza e maturità, perché la fretta tende a bruciare i meno pronti. Ma questo è il vivaio dell'Inter, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

DIECI a chi ci sarà col Neftchi, a San Siro, tra due settimane. Una partita perfettamente inutile ai fini della classifica, con la necessità di far giocare chi non è titolare, tanto turnover e tanti giovani. Ma soprattutto, una prova d'appello per tanti tifosi: chi c'é dimostra di amare l'Inter a prescindere da tutto. E meriterà un applauso.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Ven 23 novembre 2012 alle 01:14
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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