Venne annunciato come uno dei giovani emergenti del calcio scandinavo, quando l'Inter lo prelevò dall'Orebro. Era bravo, disputò un ottimo torneo di Viareggio, Zaccheroni spesso lo portava agli allenamenti della prima squadra; ma dentro di sé, Martin Bengtsson, centrocampista svedese arrivato 18enne in Italia, aveva un male oscuro, un male di vivere che lo portò addirittura all'estremo gesto: venne trovato con le vene tagliate in un bagno del centro sportivo di Interello, salvato dalla donna delle pulizie e dallo staff medico del Niguarda (il club nerazzurro, secondo quanto riferisce il supplemento della Gazzetta dello Sport 'Extra Time', all'epoca parlò di attacco epilettico nella sua versione ufficiale).

Era il 2004, Bengtsson pubblicò successivamente un libro dal titolo 'Nell'ombra di San Siro', dove scrisse una sorta di monito: "Sei solo, lontano da casa e hai già sperimentato soldi e successo: puoi perdere l’equilibrio. Le aspettative stritolano. La depressione è la prima minaccia per un giovane calciatore". Chiusa la carriera sui campi, oggi Bengtsson ha trovato una nuova via nella musica: adesso, infatti, fa il rocker nei bar di Berlino. "Sognavo di essere Baggio e Kurt Cobain nello stesso tempo", afferma ora.

Sezione: Curiosità & Gossip / Data: Mar 13 settembre 2011 alle 11:51 / Fonte: Extra Time
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print