Bellinazzo: "Via Zhang? Possibile, ma non voleva vendere. Sul mercato la linea è questa da agosto"

Intervenuto negli studi di Sportitalia, Marco Bellinazzo ha provato a fare ulteriore chiarezza sul momento societario dell'Inter. "Da qui all'estate, si sta cercando di capire se Suning rimarrà all'Inter. Il ciclo cinese potrebbe essere arrivato alla fine, dipende da due fattori: c'è il fattore relativo al governo cinese e alle direttive sugli investimenti sul calcio all'estero e poi esiste l'incrocio di mercato tra le esigenze della famiglia Zhang e le offerte dei fondi. La sorpresa è che l'Inter è molto appetibile e i fondi, che hanno tantissima liquidità, vogliono investire".

L'Inter come il Milan?
"Può essere, anche se c'è una differenza basilare: il Milan è passato a un fondo perché era in pegno al precedente proprietario. L'Inter potrebbe passare di mano, fermo restando che Suning non è andata sul mercato per vendere il club, ma per trovare un partner finanziario viste le difficoltà economiche e per rifinanziare il bond. Si cercava o un partner oppure un socio di minoranza. Poi i discorsi sono diventati più seri perché chi si è avvicinato è interessato anche a una quota di maggioranza".

Da subito?
"Sì. In tempi normali, un fondo poteva investire anche su una quota di minoranza. Ma non c'è solo Bc Partners, che non è così tanto avanti: esistono anche altri fondi in corsa".

Quanto vale oggi l'Inter?
"Consideriamo che Suning, quando ha comprato il club, ha speso circa 300/400 milioni. Ora dentro ci sono anche i debiti, quindi la somma totale attuale si avvicina più ai 900 milioni che ai 700".

Mercato fermo a gennaio, quindi?
"Suning in realtà non ha mai dato indicazioni di non fare mercato, ma di farlo valutando il monte ingaggi e l'attuale livello degli ammortamenti. Sono indicazioni arrivate non adesso, ma ad agosto. Quindi è già da un po' che esiste questa linea".

Eppure si danno 12 milioni netti a stagione a Conte e 7,5 a Eriksen che non gioca mai...
"In questo caso vanno considerate quelle che erano le direttive della proprietà, che all'epoca voleva investire per vincere subito".