Momento non particolarmente felice per Antonio Candreva, che ancora non è riuscito a ingranare nel modo giusto in questa stagione e sta pagando a suon di prestazioni non all’altezza delle sue capacità. Finora Luciano Spalletti ha mostrato cieca fiducia nei suoi confronti, confermandolo partita dopo partita titolare del ruolo di ala destra nel suo 4-2-3-1. Eppure, pur agendo sulla mattonella in cui è diventato ormai uno specialista, a lui viene addebitata una fetta sostanziosa di responsabilità delle recenti difficoltà offensive della squadra, finora aggrappata ai gol di Mauro Icardi e Ivan Perisic.
A rafforzare ulteriormente il concetto, l’ultima performance personale contro il Genoa in linea con le precedenti di Crotone e Bologna, con l’aggravante dell’impatto avuto da Yann Karamoh, schierato proprio nella stessa posizione nel finale di partita e in grado di mandare in tilt la difesa genoana. La forte candidatura del ragazzino ex Caen ha messo sempre di più in discussione, agli occhi della critica e del tifo, l’intoccabilità di Candreva, che sta soffrendo l’estrema cura delle difese avversarie nel privarlo di spazio per cercare il cross o la giocata, togliendogli di conseguenza le armi principali. Ma rinunciare a un giocatore così è arduo in una fase in cui l’Inter sta costruendo la propria identità e ha bisogno dell’ex Lazio, che Antonio Conte avrebbe voluto portare al Chelsea già da gennaio scorso. Quale soluzione, dunque?
Come intravisto soprattutto nel primo tempo contro il Genoa, evidentemente Spalletti sta lavorando a un’alternativa per dare un’altra valvola di sfogo al numero 87. Il modo in cui lui, Perisic e Marcelo Brozovic si sono alternati alle spalle di Icardi lascia intravedere una novità dal punto di vista tattico che potrebbe essere tutt’altro che estemporanea. Anche sui giornali in questi giorni il concetto non è passato inosservato e non è escluso, soprattutto con il prossimo rientro di Joao Cancelo, che l’allenatore dell’Inter possa risolvere in un sol colpo due problemi. L’idea potrebbe essere quella di iniziare con uno tra Karamoh e, appunto, Cancelo largo a destra (il portoghese vorrebbe giocare da terzino ma oggi Danilo D’Ambrosio è un intoccabile), entrambi dotati di spunto nell’uno contro uno e di spiccate doti offensive, accentrando di conseguenza Candreva nel ruolo di trequartista o, per dirla in termini più in voga, centrocampista d’assalto.
Non sarebbe un salto nel buio, perché prima di specializzarsi come esterno destro dal cross facile, Candreva ha iniziato la carriera da trequartista, ruolo in cui ha offerto ottime prestazioni ai tempi del Livorno, quando attirò l’interesse delle big di Serie A, Inter compresa, prima però di trasferirsi alla Juventus. Sin da giovane il 30enne romano aveva mostrato qualità tecniche sopra la media e soprattutto la capacità di muoversi da centrocampista moderno, una sorta di numero 10 votato anche alla fase difensiva al punto da proporsi anche come mezzala. Oggi, viste le difficoltà a trovare alternative al classico cross in area, Spalletti potrebbe pensare di ampliare il suo orizzonte accentrandolo alle spalle di Icardi, dove più volte, anche in questa stagione, ha offerto spunti interessanti (si pensi al primo gol dell’argentino a Roma, servito proprio da un’incursione centrale del numero 87).
Alla luce della fatica a trovare il profilo giusto, pur avendo alternato Joao Mario, Borja Valero e in ultimo Brozovic nel ruolo di trequartista, non sarebbe utopico ipotizzare anche una chance per Candreva, che rispetto all’altro candidato Eder ha caratteristiche più da centrocampista, utili anche in fase di contenimento. L’ex Lazio, inoltre, ha un gran tiro dalla distanza (l’anno scorso arrivò così il gol al Milan), buone qualità di palleggio, grande spirito di sacrificio e il passaggio chiave in canna, tutte doti che l’allenatore nerazzurro fatica a trovare in un altro giocatore attualmente disponibile. L’eventuale cambio di posizione di Candreva darebbe maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva nerazzurra, perché a destra ci sarebbe un elemento in grado di saltare l’uomo e puntare la porta più che il fondo, con l’obiettivo primario di attaccare gli spazi piuttosto che crossare per Icardi.
Anche Perisic è stato chiamato in causa per questo ruolo, ma il croato sarebbe meno a proprio agio in una zona più centrale, visto che per vocazione il meglio di sé lo offre largo, dove può sfruttare dribbling e progressione oltre la media. In più di un’occasione, accentratosi, il croato ha mostrato qualche limite, quasi si sentisse un pesce fuor d’acqua. Il discorso comunque per adesso resta puramente ipotetico, perché per quanto ami molto testare altre soluzioni Spalletti sa meglio di chiunque altro cosa i suoi giocatori possono dargli in questa fase storica della stagione, e i precedenti tattici di Candreva non sono necessariamente la chiave di volta. Probabilmente se Cancelo, una volta rientrato, offrirà delle garanzie, rivedere l’ex Lazio tornare alle origini, anche se solo per tratti delle partite, non sarà utopia.
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