Che sfortuna, signori. Un'Inter maiuscola viene tradita dalla Dea bendata e perde immeritatamente contro una Roma che lascia Julio Cesar disoccupato, tranne che in due, fortunose occasioni: i due gol, appunto, sul primo grande responsabilità del brasiliano. Peccato, capita anche ai grandi per sbagliare: la squadra di Mourinho meritava di più, molto di più, ma è andata così e ci accontentiamo. "Il risultato è casuale, la prestazione no", diceva Zeman. L'Inter vista oggi è stata più che convincente, peccato che sia stata frenata da pali e traverse. Tralasciando i singoli episodi arbitrali, discutibili da entrambe le parti, vorrei però soffermarmi su un atteggiamento fastidioso, quasi vergnoso dei giocatori della Roma: le innumerevoli simulazioni dei giallorossi. Sembrava una piscina, questa sera, l'Olimpico di Roma: abbiamo visto tuffarsi Perrotta almeno cinque-sei volte, Menez in tantissime altre occasioni, Toni capitolare a terra su leggerissimi tocchi di Chivu. Insomma, elencarli tutti può essere noioso, ma è davvero brutto.

In telecronaca, Roberto Scarpini ha segnalato più volte questi episodi: "Si vergogni, si vergogni!", ha ripetuto più volte in cronaca all'indirizzo di Perrotta e Menez. Sceneggiate degne del miglior Shakespeare, tuffi che Tania Cagnotto invidia. Siamo alle solite: quando arriva un arbitro senza personalità, si fa sottomettere dal pubblico di casa e non ha il coraggio di fischiare contro la squadra interna. Ricordiamo ad esempio che accadde anche a Napoli, ma anche qui fare un elenco è noioso: va bene così, ma fate attenzione ai simulatori giallorossi. Non è la sconfitta, ma è proprio questo atteggiamento degli uomini di Ranieri che fa innervosire: questo è il male del calcio, questo fa venire fuori le risse che i bambini guardano in tv. Educativo, davvero: i miei complimenti ai ragazzi della Roma.

A proposito di Roma: a fine gara, è esplosa una festa impressionante. Sembrava che i giallorossi avessero vinto la Champions League: non oso immaginare cosa farebbero in quel caso! Per carità, splendido il pubblico romanista, caldo e passionale. Ma vedere tanto entusiasmo per una squadra che resta a -1 dall'Inter mi è parso strano. Forse, non sanno che vale la legge del "ride bene chi ride ultimo". Ha riso tanto Ranieri con i suoi collaboratori, molto meno Mourinho ed i suoi uomini: facciamola valere, questa legge. E' bello festeggiare alla fine, ricordatelo...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Sab 27 marzo 2010 alle 21:44
Autore: Fabrizio Romano
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