Il futuro del calcio (ma forse anche il presente) risiede nei giocatori universali. Capaci cioè di giocare non in più ruoli (ad Eto’o non verrà mai chiesto di fare il difensore centrale), ma di saper interpretare tutti i ruoli del proprio reparto. Rimanendo ad Eto’o: la sua unicità non risiede esclusivamente nel saper segnare, proteggere il pallone e far salire la squadra. Il camerunense è “amato” e apprezzato anche per la sua duttilità. Può giocare, infatti, da prima punta in un tridente, ma anche sulla fascia destra o sinistra del reparto avanzato, sempre in una linea a tre.

Ma non è finita qui. L’ex blaugrana si trasforma, nella fase di non possesso, anche da centrocampista esterno alto. Insomma, un vero e proprio giocatore universale. Altro esempio? Capello impazziva per Chivu, che Mancini volle all’Inter proprio perché capace di interpretare – al meglio – tre ruoli: esterno sinistro basso, centrale difensivo e, all’occorrenza, anche stantuffo davanti alla difesa. Ed è in quel ruolo, infatti, che Chivu gioca nella sua nazionale.

Per questa ragione, e cioè per il suo essere un giocatore universale, Pandev all’Inter rappresenterebbe un ottimo acquisto. Vi dicono nulla i balbettii di inizio stagione della Lazio? Di chi era il merito se lo scorso anno Delio Rossi schierava un tridente formato dal macedone più il duo Rocchi-Zarate? Pandev, infatti, garantiva i rientri a centrocampo, segnava gol importanti e pesanti, faceva salire la squadra, si procurava rigori e punizioni sulla trequarti e spesso, a fine gara, era spossato e poco lucido perché non di rado andava in pressing o sull’ala avversaria o sul laterale basso avverso. Per questo è molto stimato dagli allenatori.

Se Lotito ha ingaggiato una vera e propri lotta e perché ha capito il valore del giocatore (solo così si spiega la richiesta di 18 milioni per il cartellino di un calciatore che da gennaio 2010 può firmare liberamente per un’altra squadra). Ecco, se fossimo nella dirigenza nerazzurra non ci faremmo scappare Pandev. Sia perché Eto’o mancherà un mese abbondante, per la Coppa d’Africa, sia perché di giocatori che si battono e sudano per la maglia che indossano (vero Balotelli?) non ce ne sono poi tanti.  

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 30 settembre 2009 alle 17:19
Autore: Giuseppe Granieri
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