Gli asini volano. La terra è piatta. È derby di mercato per Nikola Kalinic. Cosa accomuna queste tre affermazioni? Qualche giorno fa, quando Piero Ausilio e Fali Ramadani si sono incontrati al ME di Milano, le voci di mercato hanno iniziato a diffondersi a macchia d’olio su tutti i media sportivi (e non) italiani. Noi stessi abbiamo regalato ai lettori un articolo su ciò di cui è stato discusso in questo summit e nulla di quel che è stato scritto riguardo ad un ‘derby di mercato all’orizzonte per Kalinic’ è veritiero.

L’attaccante viola non è mai stato un obiettivo nerazzurro, men che meno può esserlo ora. Il profilo del croato non attrae la dirigenza di Corso Vittorio Emanuele e l’età va in controtendenza con quelle che sono le logiche di Walter Sabatini. Nikola Kalinic non interessa all’Inter. Ma, al netto di queste constatazioni, ce n'è una molto più semplice e diretta da fare: che senso avrebbe cercare di ingaggiare un centravanti come Kalinic quando si ha, e non si ha intenzione di cedere, Mauro Icardi? È strano che nessuno si sia posto la domanda, o non l’abbia posta alle proprie fonti, quando gli è arrivata la soffiata. Anche perché, con tutto il rispetto per quanto dimostrato dal giocatore in queste stagioni a Firenze, i medesimi dovrebbero anche spiegare come mai l’Inter, in cerca di un presunto innesto offensivo titolare, non abbia puntato tutto su Patrik Schick.

È vero, la concorrenza era forte: l’Atletico Madrid e il Borussia Dortmund erano realmente interessate alle sue prestazioni e avrebbero potuto prelevarlo per l’irrisoria cifra di 25 milioni di euro come da clausola (valida solo ed esclusivamente per l’estero). Ma poi agli spagnoli è stato proibito di fare mercato e i tedeschi potrebbero trattenere Aubameyang ancora una stagione. Quel che ha inciso è stata indubbiamente la volontà del giocatore: “Se devo restare in Italia voglio andare alla Juventus” aveva confidato tempo fa al suo agente. Eppure se uno dei due attaccanti ha qualcosa da invidiare all’altro, quello di certo non è il ceco. Ma torniamo a noi e al nostro altrettanto presunto derby col Milan.

L’attacco dell’Inter è a posto con il suo capitano, al massimo possono giungere al vaglio di Ausilio e Sabatini profili per il suo vice. Le fasce sicuramente hanno bisogno di una correzione. Perisic andrà probabilmente via e al momento il suo sostituto potrebbe essere Federico Bernardeschi, sul quale sono forti anche i bianconeri oltre che alcuni club stranieri. Ma nulla più. Di derby veri, giocati, sofferti, l’Inter ne ha persi diversi. Sia sul campo che sul mercato. Molti poi sono stati anche vinti, il che non sempre è stato un bene (ricorderete Kondogbia…), ma è inutile e dannoso per un ambiente che sta cercando di ripartire con serietà e dedizione dopo anni bui, uscire sconfitti da una partita che non è mai nemmeno iniziata. Gli asini non volano. La terra non è piatta. Non c’è alcun derby di mercato per Nikola Kalinic.

Sezione: Calci & Parole / Data: Dom 25 giugno 2017 alle 16:10
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilMaCap
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