Fino a ieri considerato la nota stonata di un'Inter (con)vincente, a Fredy Guarin è bastato un gol per tornare a sorridere e ritrovare l'affetto del pubblico interista. Non che questo affetto se ne fosse mai andato, sia chiaro, ma è risaputo che la pazienza dei tifosi nerazzurri è spesso a breve termine e qualche errore di troppo del colombiano cominciava a ricevere in risposta qualche mugugno dagli spalti, quasi a voler gridare: "Fredy, svegliati!". In questi casi però basta una giocata importante o, appunto, un gol (per altro di notevole importanza e in un momento delicato della partita) per riconquistare fiducia nei propri mezzi. Perché i mezzi Guarin ce li ha eccome: l'ex Porto, acquistato a gennaio e ripresosi dall'infortunio che ne aveva fatto attendere il debutto, si è subito ben inserito nell'Inter stramaccioniana dello scorso finale di stagione e ha rappresentato il valore aggiunto dell'Inter nelle prime gare di quest'anno. Il gol del pareggio in extremis contro il Vaslui, in Europa League, è stato l'apice di una serie di prestazioni eccellenti. Cosa è successo poi?

È successo che il Guaro si è rivelato al di sotto delle aspettative quasi ogni volta che è sceso in campo. Motivo? Innanzitutto un calo di natura fisicaStramaccioni, incalzato dai giornalisti in merito alle prestazioni negative del centrocampista, ha più volte sottolineato come Guarin fosse uno dei più spremuti dalle Nazionali, il che finiva inevitabilmente per avere ripercussioni anche sull'apporto dato alla causa nerazzurra. Ma c'è di più. L'inizio della serie positiva dell'Inter è in sostanza coincisa con il cambio di modulo, ovvero il passaggio al 3-4-1-2. Questa soluzione tattica, pur rivelatasi una scelta azzeccata per l'Inter, nello specifico non è la più congeniale alle doti di Guarin, il quale non è né un trequartista, nè un mediano di rottura, nè un regista e dà il meglio di sé nel ruolo di mezzala in un centrocampo a tre o a cinque. A tutto questo va aggiunto qualche problema personale sorto nelle scorse settimane in Colombia, per fortuna ora risolto.

Un giaguaro ferito. Ma si sa, è quando sono ferite che le belve diventano ancora più letali. E così è stato anche per Fredy: nel momento decisivo ha sferrato la zampata importante, quella del momentaneo 3-1 alla Sampdoria e ha dato la certezza dei tre punti (vanificando il 3-2 di Eder nel recupero). Altri tre punti per l'Inter che prosegue la rincorsa alla Juventus a pochi giorni dallo scontro diretto. E dopo il gol la solita esultanza rabbiosa, a scaricare tensione e felicità. Rabbiosa, ma mai rancorosa: Guarin ha sempre fatto capire che il mondo interista è la sua nuova famiglia e proprio non ce la faceva a deluderne le aspettative. Un gol per sé ma anche per tutti i tifosi. La ferita si è rimarginata, adesso si spera che il giaguaro torni a ruggire come sa fare. Magari già a partire da sabato...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Ven 02 novembre 2012 alle 00:05
Autore: Gianmarco Lampugnani
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