Lasciatecelo dire: non ne possiamo più. Ormai, i tentativi di ingabbiare l'Inter in colpe che non ha è perpetuo, si protrae da diversi anni e non è affatto accettabile. Ci hanno provato, durante il mese di aprile, a frenare il triplete nerazzurro innervosendo la squadra con voci di una nuova Calciopoli che si è confermata un bluff clamoroso. Ci avevano provato già prima, in diverse occasioni, sempre quando l'Inter aveva qualcosa di importante da giocare: la storiella della Telecom gira ormai da anni, i soliti Soloni che sognano di vedere un'Inter spedita in Serie B quando non sanno neanche di cosa parlano. E vogliamo tornare sul caso di Domenica Brescia, il sarto che fu messo in mezzo a tre giorni dalla giornata decisiva per lo scudetto (il Parma-Inter 0-2 deciso poi da Ibrahimovic con la strepitosa doppietta)? Frottole incredibili, smentite e improvvisamente 'insabbiate' quando non è più possibile accusare l'Inter di colpe che, effettivamente, non ha. Adesso, siamo ad un nuovo capitolo della saga: il caso Motta-Milito, contratti stipulati da Moratti e Preziosi con quest'ultimo inibito e quindi non in possesso della facoltà di chiudere e firmare le trattative. E il ritornello è sempre lo stesso: l'Inter rischia una penalizzazione fortissima, perderà punti e quindi il triplete, i contratti dei due giocatori saranno giudicati non validi.

Obiettivamente, non ne possiamo più di questi squallidi tentativi di accusare la società. L'avvocato Mattia Grassani, uno che ha il diritto sportivo come pane quotidiano, ha già zittito tutti dicendo che "al massimo i protagonisti della vicenda rischiano un’inibizione di 15 o 20 giorni e un’ammenda", e anche Mario Stagliano, esperto di valore, sottoscrive facendo sapere che "il modulo di trasferimento di Milito e Thiago Motta sia stato sottoscritto (nell’interesse del Genoa) da soggetto non inibito: pertanto il tesseramento dei due calciatori non è in alcun modo revocabile, restando cristallizzato alla data in cui i moduli sono stati depositati in Lega". Attenzione però, perchè quando tutti già si apprestavano ad ammutolirsi, arrivano le parole della Federazione sul deferimento, che viene clamorosamente messo in dubbio: "Ieri noi abbiamo dato notizia ufficiale solo del deferimento di Spinelli e non ancora di Moratti e Preziosi. La notizia appare solo su Corriere (e Tuttosport, ndr), ma non sulla Gazzetta dello Sport". Ed inoltre, chi era a chiedere una penalizzazione ad ampia voce? Oltre che da Torino (dove per l'Inter penalizzata pagherebbero oro), soprattutto da Roma, dove questo scudetto perso non vuole saperne di scendere giù.

Morale della favola, ennesimo tentativo (fallito, con ogni probabilità) di attaccare una società pulita. Ma mi meraviglio che tutto ciò non sia venuto fuori il 20 maggio, a due giorni dalla finale di Champions: strano, molto strano. Cose da pazzi. Anzi, per dedicarla a quella frangia romanista a cui lo scudetto in nerazzurro non si riesce a digerire (e quindi escludiamo le persone corrette come ad esempio è stato Simone Perrotta)... cose da Pazzini.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 10 giugno 2010 alle 00:52
Autore: Fabrizio Romano
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