"E' un'Inter (quasi) perfetta. Lo dicono i numeri (6 vittorie nelle ultime 7 giornate con 11 gare su 16 di campionato senza subire gol) e lo dice una classifica che vede questa squadra viaggiare a ritmi di quella del 2009-10, quando allenatore era Mourinho e alla fine fu Triplete". Lo sottolinea con forza Tuttosport dopo il 4-0 di Udine. "Stavolta Roberto Mancini ha indossato giacca e lenti affumicate da pokerista. Ha scelto di fare all-in perché lui poteva contare su Miranda e Murillo mentre Colantuono era zavorrato dalle assenze di Danilo e Felipe (entrambi squalificati). Così il Mancio ha scelto di mandare in campo tutta l'artiglieria pesante in un 4-2-3-1 dove l'unico giocatore difensivo dalla cintola in su era Felipe Melo, affiancato da Guarin che tutto è fuorché un cagnaccio. Ci fosse stato Medel sarebbe stato tutto più semplice ma anche in questo Mancini ha dimostrato di essere un allenatore che pensa calcio a 360° e non ha voluto rischiare il cileno, diffidato proprio come Felipe Melo, in vista del match pre-natalizio con la Lazio". E per la volata scudetto, il quotidiano torinese non dimentica un dato: "L'Inter, a differenza delle altre rivali per lo scudetto, non ha impegni extra campionato e deve ancora trovare forma compiuta. I quattro gol di Udine sono però anche frutto di quanto visto negli ultimi 180' di campionato, del secondo tempo scintillante con il Napoli e delle giocate che hanno messo più volte alle corde il Genoa. Nulla è casuale in questa Inter che fugge via".  
 

 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 13 dicembre 2015 alle 09:13 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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