Giudizio durissimo da parte di Mario Sconcerti dopo il tracollo dell'Inter a Napoli. "Non ha perso solo una partita, ha buttato via qualunque cosa avesse costruito negli ultimi due anni - scrive sul Corsera -. A Napoli si può perdere, ma non così e non quando a una giornata dalla fine il risultato conta solo per una squadra in campo. È stata una chiusura netta prima di tutto con se stessa. L’Inter non vuole essere squadra, non ci riesce. È sbagliata nella personalità e non ha abbastanza risorse tecniche per vincere da sola le partite. È un insieme di numeri due guidati da un altro ottimo frequentatore di quella zona. È una barca che non tiene il mare, non lo guarda nemmeno negli occhi. È una banda molto vanesia guidata da un ambiente terrorizzato dall’errore che sta dietro a tutto: il dovere di ripartire. Non è ancora fallita la stagione, ma è fallito il progetto. Non c’è mai stata crescita, un salto di qualità. Niente ha mai smosso questo convoglio pesante e lento, autoreferente, mai dentro il tempo, sempre in fuga nel futuro, che quando arriva non cambia mai il presente. Un’Inter sempre in battaglia con se stessa senza sapere mai chi vince alla fine queste battaglie, perché non c’è mai fine. La sconfitta di ieri non è illogica, è solo volgare. Segna il limite sudato, grassoccio, di tutta la squadra, di tutte le voci, di tutto il disordine che quotidianamente segue l’Inter come una nuvola cattiva".

Il pericolo viene anche dal fatto che, per contro, l'Empoli semba stare benissimo. "Giocherà contro l’Inter invece la squadra più in forma del momento, l’Empoli, tre vittorie consecutive. Gioca bene e ha quasi soltanto ragazzi. Un tecnico, Andreazzoli, che fa correre tutti con armonia, con classe, quasi senza pratica. L’inconveniente sta nel trovare la via di mezzo".

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 20 maggio 2019 alle 08:55
Autore: Mattia Todisco
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