La Gazzetta dello Sport torna sull'argomento degli insulti subiti a Cagliari da Romelu Lukaku e spiega: "Al nuovo attaccante dell’Inter, arrivato da un Paese, l’Inghilterra, dove episodi di razzismo ci sono ma vengono stangati, innanzitutto dalle stesse società, che bandiscono a vita i propri sostenitori razzisti, sono bastate due partite per scoprire cosa è stato fatto in Italia sul tema. E cosa non sarà fatto oggi, quando il giudice sportivo, in assenza di segnalazioni dagli arbitri, dagli ispettori federali e dai funzionari di polizia, difficilmente andrà oltre un’ammenda per il Cagliari".

"Ieri Lukaku ha ricevuto la solidarietà di mezzo mondo, anche del sardo Gianfranco Zola: «Nessuna tolleranza, nemmeno per un insulto» - si legge -. La Juventus ha rimandato alla relazione contro il razzismo nel calcio pubblicata dall’Unesco nel 2015. La Fifa ha condannato: «Il razzismo non ha posto nel calcio, non ci sia alcuna tolleranza». Il presidente federale Gabriele Gravina, che ha già inasprito le norme per l’interruzione delle partite, ha aperto ad una rivisitazione del Codice. «I fatti di Cagliari sono gravi, a prescindere da quanti fossero i colpevoli. Dobbiamo rendere ancor più stringenti e di rapida applicazione le sanzioni previste per contrastare questa ingiustificabile deriva». La Lega di A, che già per la finale di Coppa Italia aveva allestito una mostra, ha annunciato per ottobre il lancio di un’iniziativa allo studio da mesi, in cui si chiederà ad ogni club di scegliere un calciatore che entrerà a far parte della «squadra contro il razzismo della Serie A». E ai suoi colleghi, Lukaku si rivolge così: «Dobbiamo essere uniti e prendere una posizione su questa questione, per far sì che il calcio resti un gioco pulito e divertente per tutti»". Qualcosa si muove?

Sezione: Rassegna / Data: Mar 03 settembre 2019 alle 09:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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