Francesco Facchinetti, agente dello spettacolo e noto tifoso nerazzurro, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb a margine dell'evento Palermo Football Conference organizzata da Conference403. "Sono un grande appassionato di calcio, sono cresciuto guardando le partite di calcio, mi sono goduto la vittoria dell'Italia del 2006. Io vengo da un mondo artistico, riconosco che il calcio è una grande forma d'arte: il calcio è poesia, è scrittura, è musica. Ho smesso di cantare a 26 anni e mi sono a cercare il talento altrui, dedicando la mia vita agli altri. Qualche anno fa ho iniziato a lavorare nel mondo del calcio nella gestione dei diritti d'immagine, sono stato uno dei precursori perché i diritti d'immagine sono stati recentemente valorizzati. Ho iniziato a conoscere i giocatori, ho avuto la fortuna di vivere a stretto contatto con grandi giocatori. Da appassionato di calcio è stata una grande emozione".

"Non vado più allo stadio, la vivo troppo intensamente. Dopo il Triplete dell'Inter ho promesso che non sarei mai più andato allo stadio e così è stato. La finale del Mondiale? Io ai rigori porto sfiga alla mia squadra, quindi sono montato in moto e sono partito. Mi sono infilato sotto un ponte per non sentire neanche le urla dei tifosi. Ovviamente, sembra una barzelletta, la moto non ripartiva. Ho iniziato a correre e mi sono infilato dentro un ristorante nel preciso momento in cui Grosso stava per battere il rigore. Dalla faccia della gente ho capito che era il rigore decisivo: sono uscito e mi sono buttato dentro una siepe. Poi non ricordo più niente. Il calcio per chi la vive intensamente è una delle gioie più grandi. Io metto il Triplete dopo la nascita dei miei figli. Sono felice di vivere così il calcio, sono interista ma apprezzo anche le altre squadre".

Sezione: News / Data: Mar 21 marzo 2023 alle 23:27
Autore: Raffaele Caruso
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