Meno burocrazia e più collaborazione anche da parte del Governo. Questa, secondo il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, è la formula giusta per sbloccare definitivamente il discorso sugli stadi nuovi o da ammodernare in Italia. Lo spiega nel dettaglio ai microfoni de Il Foglio: "Dai dati Deloitte, sappiamo che nel 2022 – anno ancora in parte di pandemia – la media dei ricavi da stadio (i cosiddetti matchday revenue) dei top 20 club europei è stata di quasi 70 milioni di euro. Liverpool, Manchester United, Barcellona e Tottenham sono andati ognuna oltre i 100 milioni, il Bayern Monaco è in media con 68 milioni di euro, mentre gli introiti di Juventus, Milan e Inter messe insieme – le tre squadre italiane nella top 20 Money League – hanno raggiunto complessivamente 96 milioni di euro. Ma il valore aggiunto di avere stadi più moderni va ben oltre i ricavi delle partite. Uno stadio più efficiente, per esempio, aiuta ad avere uno spettacolo più bello, anche come riprese tv, e questo contribuisce anche a meglio licenziare i diritti audiovisivi. Questione di risorse? Non esattamente ed è questo il paradosso. È ovvio che le risorse sono importanti, anche perché parliamo quasi sempre di infrastrutture pubbliche. Perciò, soprattutto in occasione di grandi competizioni, è comprensibile che occorrano stanziamenti da parte di stato, regioni o comuni. Al riguardo è molto interessante l’ipotesi prospettata dal governo nei giorni scorsi, ossia quella di un fondo immobiliare stadi. Interventi importanti di ristrutturazione, del resto, possono valere oltre cento milioni di euro, mentre uno stadio completamente nuovo oggi può arrivare a richiedere anche mezzo miliardo di euro. E sono comunque investimenti che, se lo stadio è davvero moderno e attrezzato, sono remunerativi e quindi non è infrequente trovare investitori. I dati, però, mostrano che, anche quando ci sono i fondi, i progetti fanno fatica a essere realizzati”.

Ma perché questi ritardi cronici? "La ragione principale è data dalla complessità delle procedure che in Italia caratterizza in generale le infrastrutture pubbliche. Diventa perciò essenziale assicurare un coordinamento infrastrutturale tra tutti gli interessi coinvolti ed è per questo che la Serie A auspica l’attivazione di una cabina di regia a Palazzo Chigi, coordinata dal ministro Andrea Abodi che peraltro ha grandissima esperienza sul tema. Sarebbe un inizio importante perché in quella sede si potrebbero affrontare e sciogliere i grandi nodi burocratici che rallentano i progetti. In questi mesi, la Serie A ha attivato un laboratorio infrastrutture che ha predisposto un dossier per ogni stadio: il patrimonio di dati, informazioni e conoscenze è stato raccolto, grazie a una collaborazione molto proficua con tutte le squadre e con l’Anci, che ringrazio. Una volta esaminati i dossier, ministro e governo potrebbero anche valutare l’ipotesi di creare un commissario per gli stadi, così da accelerare ulteriormente le procedure laddove occorre agire in fretta. E ciò a prescindere dalla candidatura italiana a Euro 2032, che certo sarebbe una straordinaria opportunità e che come Serie A sosteniamo e per la quale siamo a disposizione della FIGC”.

Sezione: News / Data: Sab 25 marzo 2023 alle 22:26 / Fonte: Calcioefinanza.it
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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