Roberto Donadoni, allenatore del Bologna, analizza così ai microfoni di Rai Sport la sconfitta contro l’Inter: “Chiaro che l’Inter è una squadra molto fisica e su palla inattiva bisogna essere molto reattivi. Invece abbiamo peccato di ingenuità salendo tardi e prendendo gol, anche se sul primo gol la palla di Perisic prima rimbalza su Donsah. Nella ripresa abbiamo preso i gol nel momento migliore, ma abbiamo reagito cercando di fare male; prima i batti e ribatti poi il gol che ci ha dato un po’ di speranza. Ma nel primo tempo siamo stati troppo timorosi, anche in questi stadi contro queste squadre bisogna avere più coraggio e credere più in se stessi. Fame di vittoria? Più che altro è la convinzione nei mezzi che qualcuno forse ancora non ha, e quando non lo fai ti preoccupi della forza dell’avversario e per questo diventi più attendista. E’ un peccato, dobbiamo crescere da questo punto di vista”.

Il Bologna ha sofferto l’assenza di Mattia Destro più di quanto abbia fatto l’Inter con Icardi? “Come si fa a rispondere… Per noi Mattia è importante, poi l’Inter ha rincalzi di qualità però è importante avere giocatori che dimostrino di valere uscendo dalla panchina. Spero si riprenda presto perché ora abbiamo nove finali e dobbiamo vincere il più possibile”. Che differenza c’è tra Bologna e Parma? “La società. Qui c’è una società alle spalle e non è un dettaglio da poco. L’anno scorso la società c’era pochissimo e questo ha condizionato tutta l’annata. In certe situazioni per ogni allenatore diventa difficile chiedere di più a ragazzi che vivono determinate situazioni”. Sul suo futuro: “Oggi sono allenatore del Bologna, ho due anni di contratto e non penso ad altro che a questo. Quando però non ci sarà più un ct dell’Italia la Figc farà le considerazioni del caso, ma ora è scorretto parlare di cose che non mi riguardano”. 

Sezione: L'avversario / Data: Sab 12 marzo 2016 alle 23:39
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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