C'è grande, grandissima attesa tra tifosi e dirigenti dell'Inter per vedere all'opera un giocatore il cui formalizzato già da un anno, ma che solo a giugno dovrebbe diventare effettivo: parliamo di Philippe Coutinho, giovanissimo attaccante brasiliano del Vasco da Gama ancora 17enne che il 12 giugno diventerà maggiorenne e dovrebbe così approdare alla corte di Josè Mourinho. Il condizionale, viste le ultime parole che arrivano dal Brasile, è però necessario: niente paura, Coutinho è già un giocatore dell'Inter, su questo non c'è assolutamente nulla da aggiungere, ma la questione gira intorno alla volontà del Vasco da Gama, società che ha forgiato il diamante verdeoro, di trattenere ancora per un anno Coutinho in Brasile per completarne la formazione calcistica e per spedirlo a Mourinho l'estate successiva come un giocatore pronto. Difficile, però, che in Corso Vittorio Emanuele accettino la proposta del club carioca: i motivi per cui è meglio portare a Milano già da questo giugno Coutinho sono diversi, e noi ne abbiamo individuati 7, che aiutano a comprendere meglio quanto sarebbe importante regalare immediatamente al Mou il gioiellino brasiliano.

1) Come già accaduto per il Milan prima con Alexandre Pato, poi con Thiago Silva, far arrivare al più presto possibile i giovani brasiliani in Europa è una prerogativa importante per aiutare la rapida crescita della persona e del calciatore. Il 'vecchio continente' fornisce uno stile di vita ed un'organizzazione nettamente migliore di quella brasiliana, e arrivando prima Coutinho si abituerà in tempi brevi al nostro calcio.

2) Approdando già da giugno prossimo in nerazzurro, Coutinho andrebbe ad allenarsi per tutta l'estate con i tanti campioni dell'Inter, un lavoro che per un neo 18enne voglioso di imparare e di sfondare tutto può diventare prezioso e fondamentale. E' nota la grande disponibilità dei giocatori nerazzurri ad aiutare i più giovani che si affacciano alla prima squadra.

3) Wesley Sneijder: un nome, una garanzia. Il trequartista olandese, essendo uno dei top mondiali nel suo ruolo, potrebbe aiutare Philippe, anch'egli abituato a giocare a ridosso delle punte. Visione di gioco, passaggi filtranti, movimenti a tagliare e tanti altri piccoli trucchi del mestiere potrebbero rivelarsi utilissimi per il futuro di Coutinho. E chissà che magari, sotto gli insegnamenti dell'ex Real Madrid, non diventi un cecchino sui calci piazzati...

4) Sempre riguardo a Sneijder, in quel ruolo quest'anno si è palesata la necessità di una buona alternativa per quando l'olandese sta fuori per rifiatare: invece di spendere inutilmente soldi puntando su giocatori ormai sul viale del tramonto come potrebbe essere per Julio Baptista, l'investimento totale su un giovane di prospettiva come Coutinho sarebbe conveniente economicamente e darebbe stimoli al ragazzo, che si ritroverebbe già considerato come un giocatore importante senza però bruciarsi giocando sempre e diventando così soggetto a pressioni continue.

5) Anche se fosse costretto a vivere una stagione iniziale ai margini, Coutinho imparerebbe a capire come funziona il calcio europeo, quello vero: il futebòl brasiliano è tutt'altra cosa rispetto al nostro calcio, Philippe conoscerà al meglio la realtà del contatto fisico e delle marcature strette, insegnamenti importanti per un giovanissimo come lui.

6) "Sei giovane? Niente paura, c'è spazio anche per te". Questa è una delle massime di Josè Mourinho, un tecnico che non ha paura di lanciare i giovani, anzi si diverte a forgiare campioni sin dalla giovane età. Il fatto che la società lo abbia preso, significa che anche lo Special One avrà dato il proprio assenso: una carta in più sulla quale Josè vuole credere.

7) Sotto gli insegnamenti di un tecnico di primissimo livello come Mou, Coutinho potrebbe apprendere non solo tante nozioni dal punto di vista tecnico-tattico, ma potrebbe anche recepire al meglio lezioni di mentalità vincente che l'allenatore portoghese imprime ai suoi giocatori giorno per giorno, veri e propri insegnamenti di autostima che per un giovane come Philippe è necessaria per sfondare in un calcio complesso come quello italiano, con la stampa che già lo aspetta al varco.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 19 febbraio 2010 alle 20:00
Autore: Fabrizio Romano
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