"Non ho mai visto un giovane così forte nella mia carriera". Una frase semplice ma significativa di Samuel Eto'o spiega il motivo per cui intorno a Mario Balotelli si sia creata una vera e propria asta di mercato. Il camerunense si è espresso così nei confronti del compagno di squadra dopo averlo visto all'opera in campo e in allenamento durante la sua prima stagione all'Inter, normale che chi lo conosca da tempo sappia che potenziale abbia questo ragazzo che il 12 agosto compirà 20 anni. Fino a qualche settimana fa, nessuno aveva anche solo tentato di farsi avanti con l'Inter per chiedere il cartellino di Balotelli. Il nome del giovane era infatti scritto a fuoco nella lista degli incedibili. Oggi però la situazione è cambiata e la prossima setttimana, per quanto c'è chi sostiene che la trattativa andrà per le lunghe, Balotelli potrebbe lasciare ufficialmente quella che dal 2006 è la sua casa: l'Inter.

Moratti non avrebbe mai pensato di arrivare a tanto, ma i suoi segnali d'apertura rappresentano un netto cambio strategico: in parte, indotto dalle necessità di bilancio. Ma il vero motivo è lo scarso legame tra SuperMario e la sua squadra, al di là della fede calcistica rossonera. Troppe volte il suo carattere ribelle e anarchico si è scontrato con le ferree regole interne (e non scritte) del gruppo, dove tutti devono remare verso la stesssa direzione e la gloria personale passa in secondo piano. La stagione appena conclusa ha chiarito una volta per tutte che Balotelli, in questa Inter campione d'Europa, per quanto sia un fenomeno è ancora un pesce fuor d'acqua. E da parte sua non si è notato un particolare impegno nell'adeguarsi alle norme. Possibile che altrove, in un ambiente diverso che lui ritiene meno ostile nei propri confronti, il suo talento possa sbocciare definitivamente. Un rischio che adesso Moratti è disposto a correre per il bene di tutti.

Ma le condizioni per un addio le detta la società, e nessun altro. Chi vuole Balotelli, ora che è sul mercato, si faccia avanti con l'offerta giusta. L'esperimento Ibrahimovic la scorsa estate ha funzionato, eccome, con evidenti benefici economici e tecnici. Difficile ripetere un'opera d'arte del genere, ma forse è il momento di riprovarci. Dopotutto, regista di questo sequel è ancora Mino Raiola, che nel suo piccolo ha contribuito non poco alla Tripletta, portando via da Milano Ibrahimovic e facendo in modo che Eto'o compisse il percorso inverso, accompagnato da una cinquantina di milioni grazie a cui sono arrivati i vari Sneijder, Lucio, Milito e Thiago Motta. Non è detto che cedendo Balotelli l'Inter possa diventare ancora più forte, ma la situazione che riguarda il ragazzo è ormai difficile da sostenere, a prescindere dagli aspetti scaramantici. Perciò, se questo fine settimana avrà portato consiglio allo sceicco Mansour, invitandolo ad alzare la posta in palio, l'operazione andrà in porto prima del previsto.

A meno che, sempre dalla Premier League (non dalla Spagna, sponda Real Madrid), non venga dato vita a un gioco al rialzo. Non è dato sapere se Ferguson sia sempre intenzionato a offrire un milione in più del Manchester City (la sua sembrava più che altro una provocazione campanilistica), ma di certo le intenzioni belligeranti dello United fanno la gioia di Moratti. Avviare un'asta è l'obiettivo del presidente, che rinunciando a uno dei suoi gioielli preferiti vuole ottenere il massimo per non pentirsene un giorno, in futuro. Al momento, a quanto pare, la proposta economica dei Citizens è ferma a 28 milioni. A Milano attendono la contromossa dei Red Devils, sperando che arrivi in fretta. Poi, chissà, magari, come asserito da Raiola, anche il Chelsea è intenzionato a farsi avanti. E ad Abramovich il denaro da investire non manca di certo.

Il paradosso della situazione è che, nonostante sia considerato un male dell'Inter, l'agente di origini napoletane in questo momento potrebbe essere il più fedele alleato dei nerazzurri: nessuno più di lui ha intenzione di strappare la migliore offerta economica (difficile però che Balotelli possa ottenere 5 milioni a stagione...) per il ragazzo e, si spera, anche per il suo attuale club. La sua mediazione potrebbe dar forza all'asta tra le britaanniche in corsa, consentendo all'Inter di portare a casa l'assegno più alto in assoluto, di certo non meno di 35 milioni di euro. Questa cifra potrebbe essere sufficiente a cedere Balotelli e a consentire ai nerazzurri di 'fare' mercato per la prossima stagione. Poi, se e da chi l'attaccante verrà sostituito in rosa, sarà un discorso da affrontare con Benitez. Dopotutto, per allora, il budget da investire sarà notevolmente aumentato.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 18 luglio 2010 alle 11:54 / Fonte: FcInterNews.it
Autore: Fabio Costantino
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