L'ascesa dell'Inter, oggi rivale più accreditata per la Juventus, è dovuta soprattutto all'approdo di Suning. Grazie al lavoro della proprietà cinese, i nerazzurri pian piano hanno compiuto quei passi necessari per tornare a insidiare il regno bianconero. E la Gazzetta dello Sport sottolinea proprio il dualismo con chi ha dominato gli ultimi anni in Italia.

I PRESIDENTI - Andrea Agnelli, 43 anni, ha preso in mano un club depresso nel 2010, gli ha fatto compiere il turnaround trasformandolo in un’azienda da mezzo miliardo di fatturato e 900 dipendenti e, nel frattempo, si è imposto sulla scena politica diventando nel 2017 presidente dell’Eca, l’associazione dei club europei con un posto nel «governo» dell’Uefa; Steven Zhang, 28 anni, è stato mandato a Milano dal papà Jindong a presidio della famiglia entrando ben presto in sintonia con la tifoseria interista, ha assunto la carica di presidente nerazzurro nel 2018 ed è appena entrato nel board dell’Eca. C’è un certo feeling tra i due numeri 1, che cullano idee convergenti sul futuro del calcio mondiale e sulla necessità di attrarre nuove generazioni di tifosi nell’era digitale. Alle spalle hanno due holding di famiglia, protagoniste della finanza: Exor, che detiene il 63,77% della Juventus, vanta un fatturato di 143 miliardi, con investimenti che spaziano dalle auto (Fiat-Chrysler, Ferrari) alle assicurazioni all’editoria (Economist); Suning Holdings, che controlla il 68,55% dell’Inter, registra ricavi per 77 miliardi, alimentati dalla vendita di elettrodomestici e, collateralmente, dalle attività immobiliari, finanziarie e di intrattenimento (la pay tv PPTV). Tutto questo, ovvio, non si traduce in potere di spesa per i club di calcio, che devono tendere all’autosufficienza. Ma avere due proprietà così aiuta eccome. 

LE DIFFERENZE - I due club sono separati da oltre 100 milioni di ricavi (494 la Juve, 375 l’Inter, al netto delle plusvalenze) e da 60 milioni di follower sui social (84,2 la Juve, 23,7 l’Inter), frutto di evoluzioni sfalsate nel tempo. Esempio: la Juventus ha rinnovato con Adidas passando da 23 a 51 milioni, l’Inter è legata fino al 2024 a Nike che la scorsa stagione ha corrisposto 10 milioni. Tra i due club ci sono 3-4 anni di differenza, e all'Inter lavorano per accorciare il gap.

Sezione: Focus / Data: Dom 06 ottobre 2019 alle 08:37 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print