Sessant'anni fa, al Prater di Vienna, l'Inter vinceva la sua prima Coppa Campioni battendo il grande Real Madrid 3-1. Grazie soprattutto a Sandro Mazzola, che ricorda così a Sky Sport quella serata in cui mise a segno una doppietta di fronte all'idolo Puskas: "Vincevano sempre loro fino a quel giorno - la premessa della leggenda nerazzurra -. Il primo flash di quell'evento è l'ingresso in campo, il Real era il Real, non sapevamo come fare, nel tunnel non parlavamo. Ci guardavamo ma senza dirci niente, avevamo paura a dire qualcosa. Non avevo mai toccato la palla prima di fare gol, dopo tirai un sospiro di sollievo perché finalmente ce l'avevo fatta".

Herrera indovinò tutto tatticamente. 
"Era una belva, preparare la partita per lui era la fine del mondo. Io mi ricordo i primi tempi che ci faceva vedere gli schemi sulla lavagna nello spogliatoio, i vecchi giocatori dicevano 'questo qui, due partite e lo mandiamo via. Non capisce niente'. Invece azzeccava tutto, e infatti fece la storia. Cominciava 2-3 giorni prima della partita a fare colloqui individuali fino a che arrivavi alla partita con tutto in testa. Era un fenomeno".

E' vero che Herrera convinse Moratti a dargli i premi doppi rispetto a voi giocatori?
"Sì, sì, è vero. Ma lui era un fenomeno. Rompeva le scatole in società fino a che convinceva il presidente a dargli i bonus. 'Se no non riusciamo a vincere', diceva". 

A fine partita, il grande Puskas si avvicinò e ti disse che eri degno di tuo padre Valentino.
"Fu una cosa mostruosa. Stavamo festeggiando, Puskas mi venne vicino e mi disse questa cosa, mi tremavano le gambe, era la fine del mondo". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 27 maggio 2024 alle 21:24
Autore: Mattia Zangari
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