Tante, troppe notizie e turbolenze in questa pausa dal campionato che mette in primo piano i rinnovi di Skriniar e Icardi, l'addio eventuale di Miranda e Perisic e ha rivisto scendere in campo l’Inter contro il Benevento per batterlo 6-2. 
Talmente tante da rendere necessario dividere questo articolo in piccoli capitoli.
Inter-Benevento è stato un allenamento in vista della sfida con la bestia nera Sassuolo, che ha dato l’occasione di schierare insieme L. Martinez con Icardi, rispolverare Ranocchia e Dalbert e dimostrarsi che Candreva può essere ancora utile.
La cornice è stato un San Siro deserto per i buu razzisti. Ho ricordato con un tweet l’incongruenza dei mancati interventi dopo altre partite come Lazio-Torino (buu verso Meitè e Nkoulou), la segnalazione della stampa italiana di cori verso Kean in Bologna-Juve e altri in Lazio-Novara senza alcuna conseguenza e smentita dai tifosi laziali, che come quelli del Bologna hanno negato tutto. Sono apparsi anche volantini anti semiti da parte degli ultras romanisti ma tutti pensano solo a difendere il buon nome della squadra, a sostenere che ci sia esagerazione perché gli italiani, brava gente, non sono razzisti e chi lo dice è un ipocrita, benpensante, buonista. E’ un Italietta infantile che si indigna sempre per 24 ore, interviene senza convinzione, si divide come una classe delle elementari, tifosa sempre e comunque anche nelle sua fondamenta 
Punita l’Inter (una parolina ai tifosi abbonati vittime di questa decisione poteva spenderla), è tornato tutto come prima, nessun tavolo, nessun richiamo al rispetto delle regole (che ci sono e non vengono attuate) solo una conferenza stampa priva di concretezza. Un vero disastro culturale e istituzionale. 
Icardi
La questione del rinnovo dell’attuale capitano dell’Inter non è mai stato solo un problema di ingaggio da adeguare. Qualunque altro giocatore con o senza fascia, non crea un polverone del genere col paravento della moglie. Icardi è un grande attaccante e sta anche migliorando nella disponibilità al gioco. Come altri prima di lui, una parte di tifosi lo contesta in modo feroce ma si tratta di un giocatore fantastico. Non per questo è insostituibile e soprattutto la modalità di Wanda Nara e famiglia è grottesca. Sarà anche vero che oggi la volgarità ha preso spazio in ogni settore della società ma resta indigesto questo ricorso compulsivo ai social tra invettive ai giornali, terrorismi di Wanda: “Icardi lo vogliono diverse squadre”, confidenze pubbliche di Maxi Lopez sulla ex moglie, prese di posizione (sui social naturalmente) dello stesso capitano dell’Inter che usa anche termini come “cagate” ed emoticon vari, più la sorella dello stesso Icardi che twitta contro Wanda Nara e mette in guardia il fratello da lei. 
La telenovela della famiglia è il vero elemento disturbante, il rinnovo è importante, l’adeguamento legittimo ma lo è anche lo stile, del tutto assente da una sola parte. 

Fondo d’investimento 
Suning ha cercato e trovato un nuovo socio al posto di Erick Thohir e si tratta di un fondo di Hong Kong che sta acquistando il 31,05% della società per 150 milioni di euro. Se questa sia una bella notizia o meno dipende qual è il fondo, che intenzioni ha e che interesse ha a restare socio minoritario. La colorazione di una notizia dipende da troppi fattori e non va dimenticato che per mesi ci siamo sentiti dire che Suning voleva il 100%. 

Ricorso Juventus scudetto 2006
Quello che ha spinto la società torinese a tornare ad alti livelli in questi anni è un complesso di elementi, tra questi il rancore che ha spinto lontano una richiesta dello scudetto di 12 anni fa. In ballo c'è una decisione che getterebbe un colpo di spugna su calciopoli perché se fosse davvero accettata la tesi juventina sarebbe un colpo di spugna. Quel processo eseguito sciaguratamente, a seguito di un’inchiesta che aveva rivelato però uno scenario impressionante, andato avanti non certo per due soli anni, ha creato una verità fatta di percezioni di comodo. Non si trattava di una valigia di soldi, con il cattivo vestito di nero da catturare ma di un sistema corrotto che ancora oggi è stato spiegato malissimo, buono solo a creare un dualismo tra Inter e Juventus, senza mai indagare oltre, senza spingersi nella ricerca di una verità sulla mentalità che aveva condizionato non solo o tanto i risultati sul campo ma tutta la macchina calcio.

Oggi ci sono tanti giovani che sanno a malapena chi fosse Facchetti, facilmente influenzabili da qualche post su internet e alcune intercettazioni decontestualizzate che in nome del loro tifo militarizzato lo mettono sullo stesso piano di autentici corruttori. Nell’era della verità fai da te, in nome del tifo e dell’appartenenza estremistica al calcio, è possibile negare qualunque altra verità sia contraria alla propria ossessione e infangare chiunque.
Il denominatore comune di queste e altre notizie è la volgarità. C’è un assedio che ha stroncato il senso del rispetto, di quella normalità che caratterizzava i rapporti. Qui c’è solo cattiveria, egoismi, soldi, tifo, abolizione dello stile, diffidenza e guerra tribale tra società e tifosi (altro che sfottò).
Resta solo l’Inter e la sua storia. 
Amala.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 14 gennaio 2019 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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