Se permettete, parliamo di Adriano. Perché, della gara di ieri sera contro il Genoa, le diapositive che forse rimangono più impresse nella mente, al di là delle sgroppate di Maicon e delle solite genialate di Ibra, sono quelle legate ai 70 minuti e oltre giocati dal brasiliano. Mourinho gli ha concesso una maglia da titolare, dandogli quella che poteva tranquillamente essere la sua ultima possibilità per convincere il tecnico portoghese a considerarlo ancora abile e arruolato alla causa nerazzurra, e questa volta ha risposto "presente".

Anche se sulla condizione fisica c'è ancora qualcosa da perfezionare, Adriano ha voglia di far bene, e lo si vede da subito. Si prende un rigore (che in realtà era una punizione dal limite), vuole tirarlo lui, lo sbaglia, ma l'errore non segnerà la sua partita: sente gli incoraggiamenti di Mou e Baresi e allora si ricarica, trova una buona conclusione di testa parata da Scarpi, poi nella ripresa il numero uno genoano gli dice no in maniera anche rocambolesca in due circostanze. Quando però sembra pronto a dover lasciare spazio a Ibra, arriva il sospirato gol: gran cross di Maxwell, stacco deciso e palla lì dove il fin lì insuperabile Scarpi non può arrivare. Gioia, sorrisi e soddisfazione, anche dopo la sua uscita dal campo pochi minuti dopo.

Le telecamere non ci fan vedere l'immediato faccia a faccia tra Mourinho e Adriano, ma gli elogi del tecnico lusitano sono più che eloquenti. E vedendo un Adriano così, adesso è lecito sperare che Adri voglia definitivamente dare un calcio alle amarezze e alle polemiche anche recenti che lo hanno coinvolto, e finalmente tornare a fare quello che gli riesce meglio: giocare al calcio. D'accordo, è una speranza che in tanti hanno nutrito troppe volte e troppe volte è stata disattesa; però non sarebbe male se alla fine il vero colpo di gennaio del mercato interista, piuttosto che i vari Milito, Rocchi o Cassano, fosse il suo ritorno a buoni livelli. Come diceva Nino Manfredi, insomma: "Fusse ca fusse la volta buona..."

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 gennaio 2009 alle 16:06
Autore: Christian Liotta
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