Una sconfitta, un pareggio e sette vittorie per l’Inter di Antonio Conte che dopo il 2-2 di sabato scorso con il Parma è chiamata a rispondere immediatamente contro il Brescia. Un avvio stagionale che non ha privato il tecnico salentino di nulla, nel bene ma anche negli inciampi. Un secondo posto con 22 punti a -1 dalla Juve e pochi passi falsi a livello di risultato; lo stesso numero di vittorie della capolista e quattro gol in più segnati. In 9 partite disputate in Serie A, l’Inter ha segnato 20 gol, 12 le partite consecutive con almeno rete all'attivo; meglio soltanto nel 2010, quando furono 17 le partite di fila. Un'impronta contiana piuttosto evidente in alcuni match più di altri senza però penetrare fino al profondo conservando, al contrario, quel pizzico di follia che tanto si è prefisso di sradicare Conte.

A fronte dei 20 gol fatti i nerazzurri ne hanno subiti 9, di cui 5 nelle ultime due gare. A quattro partite con clean sheet, porta inviolata per tre match di fila e 1 solo gol subito in 5 giornate sono seguite 8 reti in 4 partite. Dalla Sampdoria in poi i nerazzurri hanno sempre incassato almeno una rete con una media di gol incassati a partita aumentata di dieci volte. Gli ultimi 20 minuti con il Sassuolo e il pareggio con il Parma, sono due sibili di un allarme che inizia a suonare all’allenatore più di altri. Gli infortuni di Sensi, D'AmbrosioSanchez hanno complicato le cose, ed evidenziate delle altre. Mentre lì davanti la soluzione è stata la caparbietà che ha spinto Conte a blindare in estate Sebastiano Esposito e tornata utile dopo il ko del cileno, l’assenza del centrocampista e di D'Ambrosio ha messo in luce una carenza di risorse nei rispettivi ruoli. 

I nerazzurri fino alla sconfitta contro la Juventus hanno giocato 7 partite in 23 giorni e dopo la sosta hanno viaggiano alla velocità di 3 in 7 giorni. Senza l’ex Sassuolo in mezzo al campo sono costretti agli straordinari Barella e Brozovic senza mai possibilità di rotazione. Né l’uno né l’altro sono mai stati sostituiti nelle ultime tre e Gagliardini è uscito anzitempo solo con il Parma all’84esimo, per questioni tattiche. Sugli esterni pesa anche lo stop del giocatore ex granata, più lungo del previsto; un salvifico Antonio Candreva ha fatto sentire poco la sua mancanza ma con questi ritmi l’alternativa diventerà necessaria e Conte sente il carico della ristrettezza. La forma di cui gode al momento il classe '87 fa confidare in lui per le prossime quattro gare, compresa quella di stasera, ma se sul versante sinistro il tecnico può contare su Biraghi salvaguardando Asamoah per gli impegni in cui serve maggior esperienza, su quello destro l’unica alternativa è quasi esclusivamente l'ex laziale. È praticamente lapalissiana l’impossibilità di contare su Valentino Lazaro e ci si trova inevitabilmente con energie vitali centellinate. 

Meno problematica la situazione lì davanti dove l’assenza del Niño Maravilla si sta facendo sentire meno con un Esposito che seppur usato a responsabili dosi è una buona soluzione che potrebbe diventare ottima. Nel frattempo c'è un Lautaro Martinez in splendida forma nonostante un leggero appannamento mostrato nell'ultima performance e un Lukaku che malgrado una condizione non ottimale è tornato al gol insaccando 3 reti nelle ultime 2 partite. 

Il Brescia questa sera potrebbe senza dubbio rendere difficile la vita ai nerazzurri ma i numeri sorridono a un’Inter che ha vinto 4 trasferte su 4 finora e tutte le ultime sei partite di campionato contro squadre neopromosse tenendo la porta inviolata in quattro di queste, Lecce compreso. Conte approfitterà di questo silenzio stampa ‘obbligato’ per via del CdA per tenere alta l’asticella della concentrazione mettendo e mettendosi ancora una volta alla prova e spegnere gli allarmi che gli competono, lasciando disinnescare gli altri ai piani alti, che per lui e per gli obiettivi comuni stanno già pensando a provvedere.  

Sezione: Copertina / Data: Mar 29 ottobre 2019 alle 17:41
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
vedi letture
Print