"Abbiamo valori che ci accomunano a Beretta. Siamo molto felici di questo accordo. Poter raccontare qui oggi questa esperienza è sintomo di voler fare progetti concreti non solo per il calcio, ma per l’Italia, esportando le qualità italiane nel mondo". Queste le parole dell'ad nerazzurro Alessandro Antonello, anch'egli presente all'evento organizzato a Trezzo sull'Adda nel quale è stato annunciato il nuovo accordo tra Inter, Milan e Beretta.

"L’accordo è per tre anni, siamo fiduciosi che avrà successo - ha proseguito il dirigente nerazzurro -. Beretta è presente anche in Cina, vicino Nanchino e questo è un altro elemento. Se siamo ambasciatori dell’Italia all’estero siamo orgogliosi di questo. Avvaloro quanto detto dal presidente Scaroni: spingevano da tempo per uno stadio all’avanguardia. La città sta crescendo più di ogni altra città europea. Dobbiamo darle un impianto all’altezza. Siamo fiduciosi, vogliamo proseguire in tempo veloci. Sappiamo che ci saranno problemi ma speriamo di avere risposte dal Comune sul progetto in tempo brevi".

"Smentisco che ci sia una gestione difficoltosa. Siamo l’unico esempio in Europa di gestione comune di un impianto che switcha ogni tre giorni secondo le esigenze dei due club. Dimostriamo di poter gestire un impianto da 75mila persone con dei limiti architettonici - ha aggiunto ancora Antonello -. Stiamo pensando a un progetto comune per un impianto all’altezza. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa il 23 ottobre, stiamo coinvolgendo advisor al massimo livello. Abbiamo presentato un’idea al Comune, ma dobbiamo definire alcuni dettagli. Il valore economico in sé dell’accordo non ha grande rilevanza, conta come valore della partnership aver raggiunto un accordo insieme. Abbiamo già raggiunto altri accordi in precedenza per lo stadio e andremo avanti così. Dovessimo ridurre la capacità, piacerebbe forse poco a Beretta (sorride, ndr). Stiamo immaginando comunque una capienza ridotta perché la capienza media dei due club è di 60mila posti, ci sono solo 5-6 gare sold out all’anno. Ma conta più il servizio che la numerica. Più piccolo magari, ma che sia un’eccellenza. Posso parlare per l’Inter: noi già ora abbiamo una tribuna family per le famiglie. L’idea è allargarla. Vogliamo un tifo pulito. Chiaramente nella fase avanzata l’obiettivo sarà uno stadio in grado di accogliere e attirare chiunque, ampliando il momento di permanenza anche dopo la gara".

"L'Inter arriverà al derby dispiaciuta di non poterne disputare altri due in Coppa Italia e consapevoli che non è un momento felice - ammette uno dei due ad del club -. Ma la squadra ha le caratteristiche per uscire da questo periodo negativo. Dobbiamo liberarci dalla pressione per tornare ad evidenziare i valori che ci hanno portato al terzo posto".

 

Sezione: Copertina / Data: Mer 06 febbraio 2019 alle 11:40 / Fonte: Dall'inviato - Mattia Todisco
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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