"Dopo la sconfitta di ieri si sono moltiplicati i dubbi su quest’Inter e soprattutto sul suo tecnico Rafael Benitez. Premesso che non era la partita della vita (la testa inevitabilmente era già ad Abu Dhabi) e tenendo sempre conto di tutte le assenze, era però indubbio che potessimo fare di meglio, ed è altrettanto evidente che il mister non ha saputo motivare e caricare la squadra a dovere (cosa grave, e non è la prima volta). Perché in realtà la partita di ieri non era poi così priva di significato; infatti anche con una misera vittoria ci saremmo qualificati primi, cosa non di poco conto direi. Se andiamo poi a vedere il trend delle ultime partite (tenendo conto di tutti gli alibi e le assenze) abbiamo all’attivo 2 vittorie in 9 partite, con Twente e Parma, due partite (in casa) un po’ anomale in cui l’Inter ha cercato di reagire rabbiosamente, ma il tutto è arrivato un po’ casualmente. Questo quadro non è certo il massimo dal punto di vista ambientale e morale in vista dell’ormai prossimo Mondiale per Club, che è senza dubbio l’obbiettivo della stagione obbligatorio da raggiungere. Proprio in questo momento delicatissimo si sente dire da tutti “Cacciamo Benitez!” Ora, indipendentemente che sia giusto o sbagliato farlo, obbiettivamente non è il momento adatto.

Sarebbe illogico e tremendamente controproducente mandar via un allenatore prima di un evento così importante. Probabilmente abbiamo perso l’occasione per farlo prima, dopo Chievo bisognava decidere se avere la massima fiducia in lui, o se esonerarlo dando una scossa a tutto l’ambiente (chiamando magari un leader come Zenga), invece abbiamo fatto una via di mezzo. Non si è avuto il coraggio di prendere una decisione definitiva, ed ora è ormai troppo tardi. Ci ritroviamo “intrappolati”, perché se tutti ci auguriamo con tutto il cuore di vincere questo mondiale, dall’altra parte non ci fidiamo più del nostro allenatore, (forse non si fida più o non si è mai fidato fino in fondo nemmeno Moratti). Quando le cose e i rapporti iniziano male, è sempre più difficile reindirizzarle verso la strada giusta, l’unica speranza è che in questo il Mondiale per Club possa essere il crocevia non solo di Benitez ma della nostra intera stagione, vincendo e convincendo, col ritorno dei big, l’Inter forse potrà tornare a volare alto, (anche con Benitez); se invece dovesse andare peggio (basterebbero anche delle prove non convincenti, cosa chiaramente da scongiurare) l’epilogo sarebbe fin troppo scontato. In questo però, il ruolo di noi tifosi diventa fondamentale, nel frattempo, dobbiamo dimostrare di essere intelligenti e che le grandi vittorie ci hanno maturato, bisogna capire che urlando contro quello o quell’altro non si risolve nulla. Dobbiamo comprendere il momento difficile e in questo senso l’unico modo per non diventare anche noi un “problema” è quello di resistere e non mollare, semplicemente bisogna tifare Inter. Non importa se sarà Benitez o qualcun altro il nostro futuro allenatore, ma ora come ora l’importante è essere vicini alla squadra, perché siamo di fronte ad traguardo importante e non possiamo fallire. Se vogliamo davvero bene all’Inter e vogliamo uscire da questa "trappola" siamo per forza obbligati a tifare anche per Benitez".

Vincenzo

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 09 dicembre 2010 alle 12:56
Autore: Redazione FcInterNews
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