Lippi: "Gioco, qualità e il comandante Conte: l'Inter non è una sorpresa, ma la Juve è favorita"

E' già una corsa a due. Lo scudetto, che da otto anni finisce sulle maglie della Juventus, sembra diventato una lotta tra i bianconeri e l'Inter, nell'opinione di Marcello Lippi. "L’Inter non è una sorpresa - dice l'ex ct al Corriere della Sera -: è partita con grande determinazione, quella che trasmette il suo comandante Conte, bravissimo a motivare il gruppo. Sta facendo molto bene e tiene testa alla Juve, che per me resta comunque la favorita. Tutti pensavano al Napoli terzo incomodo, ma si è perso per strada. Conte non è solo grinta, anche se le motivazioni psicologiche per stare addosso a un avversario come la Juve sono un fattore importante. Ma l’Inter è in alto perché ha organizzazione di gioco e qualità".

Parlando del tecnico nerazzurro, suo ex calciatore nella comune esperienza a Torino, Lippi analizza: "Conte non offende nessuno e dice sempre quello che pensa. Mi ha colpito piuttosto che abbia ammesso di essersi quasi pentito di essere rientrato in Italia. Anch’io quando sono tornato dall’estero ho trovato una grande differenza: non succederà, ma se mai dovessi tornare in panchina dopo l’ultima esperienza cinese, non sarà in Italia". 

Sul capitolo Champions, Lippi sottolinea l'importanza per l'Inter di non trascurare l'obiettivo per concentrarsi solo sul campionato . "Vincere aiuta a vincere. È chiaro che con tanti impegni non è facile, ma presumo che dopo le sue richieste Conte a gennaio sarà accontentato. Andare avanti aumenta fiducia, autostima, entusiasmo. Tutti elementi chiave per vincere".

In ultimo la Nazionale. "Direi che il lavoro di Mancini non è stato buono, ma fantastico. E il c.t. ha fatto bene a chiedere amichevoli di alto livello: anch’io lo feci nel 2006 e le vittorie con Olanda e Germania ci diedero molta autostima. Mancini ha lanciato giovani talenti come Zaniolo e Tonali ancora prima che debuttassero in A, dando il messaggio a tutte le squadre di far giocare i ragazzi più bravi. E in un campionato dove gli stranieri sono il 65% è stato un messaggio molto forte".

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