Anche Luigi Garlando, sulla Gazzetta dello Sport, parla dell'iniziativa dell'Inter di riempire gli spalti nel match col Sassuolo con i bambini. "Lo stadio è tutto vostro. Sapete cosa fare per ripulirlo, passateci sopra l’allegria come fosse uno straccio - si legge -. Un solo avviso: non giocate a fare gli adulti, mi raccomando. Loro urlano le parolacce quando il portiere rinvia? Voi evitate. Loro augurano il camposanto quando qualcuno rotola a terra infortunato? Voi fategli un bell’applauso di pronta guarigione. Il gioco non è camminare nelle scarpe grandi di papà o truccarsi come la mamma davanti allo specchio. Il gioco è fare i bambini nello stadio dei grandi, 90 minuti di scatenata ricreazione: saltate, urlate... «Vai!», «Alé!» Usate soprattutto le vocali aperte, le più allegre, le più lontane dalle “u” strillate da bocche selvagge, chiuse come culi di gallina. I grandi si vergognano della ola. Voi provateci. Non è facile farla partire, è come sollevare un aquilone. Provateci lo stesso, magari nel vostro settore c’è il vento della buona volontà e l’allegria fa tutto il giro dell’anello. Su le mani! Poi godetevi la partita, le giocate; emozionatevi per i gol; legate ai piedi dei campioni i vostri sogni. Undici avranno una maglia diversa dagli altri. Non è così importante. E conta ancora meno il colore della pelle e infatti voi, abituati a studiare in classi piene di amici arrivati da lontano, manco ci farete caso. Insegnate come si sta al mondo ai grandi che guarderanno la partita per televisione, perché in castigo dietro a uno schermo, come dietro a una lavagna. Vedremo se avranno imparato qualcosa quando torneranno nello stadio che avrete ripulito. Voi siete i tifosi grandi di domani e domani non dovrete mai più chiudere uno stadio per razzismo".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 11 gennaio 2019 alle 09:44 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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