Yann Sommer a cuore aperto. Il portiere svizzero dell'Inter parla di sé a 360 gradi in una lunga intervista rilasciata all'edizione domenicale del quotidiano Neue Zurcher Zeitung. Tanti i temi trattati, tra il suo presente all'Inter, il passato al Bayern Monaco e le prospettive con la Nazionale elvetica in vista degli Europei tedeschi. Rimarcando, però, in primo luogo come si trovi bene a Milano: "È fantastico: il cibo, il clima, il paesaggio, la gente, la città di Milano, l'Inter. Abitiamo vicino al confine con la Svizzera e vicino al campo di allenamento dell'Inter, ci sentiamo a nostro agio sotto ogni aspetto. Per la famiglia, però, il 2023 è stato molto impegnativo. Quando giocavo per il Borussia Mönchengladbach, abbiamo vissuto per anni in una zona di grande comfort a Düsseldorf. All'inizio del 2023 arriva il passaggio a Monaco di Baviera al Bayern, e sei mesi dopo passo all'Inter. Le nostre bambine hanno quattro e tre anni, questi cambiamenti sono un grande cambiamento per noi come famiglia. Qui in Italia non conoscevamo nessuno e abbiamo dovuto riorganizzare tutto. Con tali trasferimenti lasci tutto il tuo ambiente alle spalle. Adesso ricomincia il tempo in cui ci incontriamo ogni tre o quattro giorni. All'Inter passiamo anche la notte qui al centro sportivo quasi prima di ogni partita, spesso siamo in trasferta. E poi ci sono sempre le tante trasferte con la Nazionale. A volte si sottovaluta cosa significhi questo onere per i calciatori con famiglia e figli".

E come hai percepito finora la cultura calcistica in Italia?
"Qui in Italia la passione degli spettatori è straordinaria. Prima di trasferirmi sapevo che l’Inter era un club ricco di tradizione. E per me era chiaro che San Siro fosse leggenda. Ma quando ho giocato per la prima volta con l’Inter in uno stadio tutto esaurito è stato davvero speciale. Mi viene ancora la pelle d'oca quando giochiamo a San Siro, recentemente abbiamo battuto la Juventus 1-0 nel big match. Queste emozioni e questo entusiasmo sono enormi, l'amore dei tifosi per l'Inter è quasi sconfinato".

L'Inter è cresciuta insieme negli anni sotto la guida di Simone Inzaghi e sta giocando in modo molto convincente. Ogni giocatore sa esattamente come comportarsi nel sistema 3-5-2. Te lo aspettavi?
"Anche questo mi ha impressionato fin dal primo giorno. Non ci sono partite facili in Serie A, tutte le squadre sono molto ben organizzate e c'è molta attenzione ai dettagli. Il nostro allenatore non lascia nulla al caso. Ma possiamo seguire queste chiare linee guida e processi con creatività. L'Inter è ottimamente posizionata per opportunità di allenamento, reparto medico e rosa".

Ci sono osservatori che attualmente classificano l'Inter tra le due o tre migliori squadre d'Europa. Come la pensi?
"Molto è possibile per noi. Martedì affronteremo l'Atlético Madrid nell'andata degli ottavi di Champions League, un duello 50:50. Una brutta partita ed è tutto finito. Ma c'è una cosa che sento ogni giorno all'Inter: una fame enorme di successo. Raggiungere la finale di Champions League la scorsa stagione ha dato ai giocatori e all'intero club un'immagine di sé notevole".

L'Inter sta disputando un'ottima stagione finora. Cosa distingue gli automatismi di questa squadra?
"L’atmosfera in tutto il club è positiva, la nostra squadra è esperta, affiatata e forte. Ci sono veterani come l'armeno Henrikh Mkhitaryan, che ha 35 anni ma corre come un ventenne. Abbiamo giocatori come Lautaro Martínez, Nicolò Barella e Benjamin Pavard, solo per citarne tre, che portano tanta esperienza e incarnano la massima qualità internazionale".

Dopo un semestre difficile al Bayern Monaco, sei celebrato dai media e dai tifosi in Italia e stai stabilendo molti record perché subisci così pochi gol. Stai vivendo la tua stagione migliore?
"Mi sento in ottima forma e finora abbiamo avuto una stagione di grande successo, anche se mancano ancora tre mesi. Ora arriva la fase cruciale".

Come vuoi pianificare il tuo futuro? Ti piacerebbe tornare in Svizzera come Granit Xhaka?
"Se così fosse, vorrei tornare al Basilea. Ma il mio contratto con l'Inter dura ancora due anni e mezzo, quindi è quello su cui sono completamente concentrato in questo momento. Chissà cosa accadrà nel 2026... Se un anno e mezzo fa mi avessero detto che mi sarei trasferito prima al Bayern Monaco e poi nel 2023 all’Inter, difficilmente lo avrei creduto possibile".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 18 febbraio 2024 alle 18:30
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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