Considerando il punto di partenza, alla fine il mercato estivo dell'Inter può considerarsi positivo, come il saldo tra entrate e uscite. L'ultimo 'colpetto', dopo le legittime richieste da parte dell'allenatore, è arrivato last minute ed è Francesco Acerbi, che completa il pacchetto arretrato e offre al tecnico un'opzione in più dalla panchina. Operazione particolarmente low cost, come alla fine è stata tutta la campagna acquisti nerazzurra, all'insegna dell'austerity e del taglio degli stipendi. Tra fine contratto e risoluzioni onerose, la dirigenza ha dovuto effettuare parecchi interventi soprattutto sulle seconde linee. Ha portato a Milano Henrik Mkhitaryan e André Onana a parametro zero, Kristjan Asllani e Raoul Bellanova in prestito oneroso, il già citato Acerbi in prestito gratuito e poi lui, Romelu Lukaku, colui che ha stravolto le strategie del club costruendo praticamente dal nulla una trattativa sulla carta impossibile, ma che alla fine è riuscito a portare a termine, prestito da 8 milioni più bonus con possibilità di replicare tra un anno.

Nel complesso, l'Inter ha speso in questa sessione 15 milioni (più bonus), assicurandosene però circa 43 più eventuali bonus da cessioni minori (Andrea Pinamonti, Cesare Casadei, Andreaw Gravillon e Michele Di Gregorio) a cui si sono aggiunti i classici prestiti gratuiti. Nessuna partenza illustre, come dato per scontato dagli operatori di mercato e dalla stampa sportiva, ma anche dalla stessa dirigenza che aveva inizialmente un piano mercato che prevedeva l'uscita, dolorosa, di Milan Skriniar direzione Paris Saint-Germain. Ma il costante tirar su col prezzo dei parigini e l'addio a Gleison Bremer, sostituto designato, che ha scelto la Juventus hanno invitato la dirigenza a rivalutare la partenza dello slovacco, pretendendo una cifra a cui i francesi non si sono mai avvicinati. Ergo, nonostante gli ultimi ventilati tentativi del PSG, Skriniar è rimasto un giocatore nerazzurro e firmerà il rinnovo.

Per l'attivo importante a bilancio tutto è dunque rinviato di qualche mese, quando si spera che la situazione finanziaria del club non imponga gli stessi sacrifici preventivati. Intanto, si va ad affrontare questa stagione senza Ivan Perisic (che ha scelto la Premier League e Antonio Conte) ma con la conferma di tutti i big, un Lukaku in più e qualche opzione valida dalla panchina. Un lusso, considerando gli input finanziari. Gli ingredienti per fare bene ci sono tutti e anche se le contendenti hanno a loro volta rafforzato le proprie rose, l'Inter è riuscita a mantenere l'ossatura che ha ben figurato la scorsa stagione, migliorandola seppur in un contesto economico quasi drammatico. Palla ora a Simone Inzaghi, che potrà lavorare su una squadra completa almeno numericamente e dovrà trovare il modo di farla rendere al meglio, alternando le risorse fino a novembre quando il campionato e le coppe lasceranno le luci dei riflettori ai Mondiali in Qatar. La parola passa al campo, unico vero giudice anche del mercato.

Il punto sulla chiusura del mercato
Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 01 settembre 2022 alle 20:14
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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