Tempo di campionato, tempo di risposte. L'Inter attende la Sampdoria, ci sarà un clima di grande festa con il presidente Thohir ad assistere per la prima volta dal vivo ad un match dei nerazzurri. E tanti ex, a colorare le tribune. In campo, però, nessuna distrazione. Di questo e altro parla Walter Mazzarri alla vigilia. Ecco le parole del mister raccolte da FcInterNews.it.
Un allenatore, come prepara una sfida di questo tipo con la prima di Thohir e i tanti ex che faranno il giro di campo?
"Il calcio è spettacolo, fa piacere perché si crea entusiasmo e una bella sinergia allo stadio. Io e i giocatori però non dobbiamo farci distrarre da questa festa, da questa iniziativa positiva. Anche perché riflettendo sul nostro cammino fino ad oggi abbiamo fatto più o meno bene sempre a livello di prestazioni, poi però per leggerezza, ingenuità, per poca attenzione nei 95 minuti abbiamo perso dei punti per strada e sarebbe sbagliatissimo non tenere conto di queste cose. Quando parlo di crescita da una sfida all'altra bisogna farla davvero. Rispetto a Bologna bisogna togliere quanto di negativo fatto per non gettare al vento altri punti. La Sampdoria tra l'altro ha valori importanti con Gabbiadini, Palombo, Eder, Obiang. Domenica con la Lazio meritava di vincere, non bisogna distrarsi da ciò che sto dicendo".
Sembra che possano bastare 2-3 innesti per lottare per la Champions. E' davvero così?
"Del mercato non parlo. Siamo alla 13esima giornata, ci sono 4 gare importanti da giocare tra cui il derby e la trasferta di Napoli prima dell'inizio della sessione di mercato. Queste sfide diranno molto su ciò che è e che sarà il nostro cammino. Queste gare vanno giocate con la rosa attuale".
Giocherà Zanetti dall'inizio? E poi, Rolando per adesso sta meglio di Ranocchia al centro della difesa?
"Zanetti è possibile che giochi ma potrebbe anche non avere i 90 minuti sulle gambe perché non gioca da tanto. Se dovesse partire dall'inizio devo tenere in considerazione anche questo, in virtù anche dei ritmi della sfida di domani. Devo ancora deciderlo, ma è una possibilità. Su Ranocchia e Rolando invece dico che ho un dubbio, perché Andrea ha giocato anche a destra facendo bene nelle due sfide precedenti a Bologna. Ho 4-5 titolari, per tenerli tutti sulla corda devono sapere che do continuità alle scelte se la squadra ha fatto bene. E' una valutazione che scioglierò prima della partita, dopo l'allenamento di oggi. Posso fare anche scelte diverse da quelle apparse fino ad oggi".
Quella con la Sampdoria è un incrocio importante che affronterai personalmente?
"Ho un ottimo rapporto con tutta la Sampdoria. Purtroppo non c'è più Riccardo Garrone, un Signore davvero. Adesso c'è il figlio col quale ho un grande rapporto, così come lo staff medico e tutto. Sono stati anni belli per la formazione mia professionale ma anche per quanto fatto a livello di risultati. Ora però voglio cercare di vincere con l'Inter, ma non ho detto 'Ti batterò' come apparso in settimana. Io non sono il tipo che fa proclami, tengo a sottolineare che non ho detto come concetto quanto apparso nel titolo di quel giornale che in settimana mi ha intervistato".
La Sampdoria potrebbe giocare con 4 calciatori offensivi. Che rischi possono nascere?
"Sarà l'atteggiamento a fare la differenza, perché si può giocare con tutti attaccanti facendo però contropiede. Non è detto che se la giochino alla pari. Vedremo. Io credo che dal punto di vista del morale siano stati rivitalizzati da un ottimo allenatore come Mihajlovic, ciò che accadrà in campo lo valuteremo".
Quant'è importante vedere Thohir interista già da subito?
"Io sento che la società è unita, si percepisce che c'è voglia di far bene tutti insieme. C'è grande unione anche con Moratti, ma vedo che il nuovo presidente vuole continuare il percorso intrapreso fino ad ora".
E' preoccupato per la situazione attaccanti con Palacio stanco, Belfodil alterno e Milito-Icardi ancora fuori?
"A me interessa che la squadra produca azioni. Siamo il primo attacco in Italia, poi chi fa gol non interessa anzi più segnano meglio è perché dà più l'idea del collettivo. Rodrigo domenica ha avuto qualche occasione, ho parlato con lui e ha fatto la settimana tipo alla grande. Domani sarà in campo".
Lei aveva pensato di smettere, poi però le parole di Moratti hanno fatto cambiare idea. Thohir sta dando lo stesso entusiasmo?
"Io, al di là dei cambiamenti, ho cercato di fare calcio tenendo isolata la squadra. Quando si firma con una società si pensa a quello. Anzi, ci sono più motivazioni perché se i nuovi soci fanno qualcosa per stimolare gli addetti ai lavori possono aumentare la voglia di fare bene".
I calciatori che non stanno trovando spazio, come Belfodil, possono andare via per trovare spazio?
"Per me bisogna avere un numero giusto di calciatori in base all'annata che affronti. Una stagione con tanti impegni richiede molti giocatori rispetto ad un'annata come la nostra. Io sono d'accordo al fatto che un giocatore più o meno importante vada via per trovare più spazio. Se teniamo un numero di calciatori consono agli impegni che hai, nessuno sicuramente si deprezza e tutti fanno bene. E' importante questa considerazione, perché una squadra come l'Inter ha un patrimonio di giovani bellissimo ed è giusto capire, valutare nel tempo, mandarli eventualmente a giocare per poi farli tornare e competere a certi livelli".
Con Taider e Zanetti, si può vedere un altro giocatore a centrocampo al posto di Cambiasso?
"Intanto quanto si deve dare un'organizzazione, dei movimenti, se la squadra risponde meno si cambia e meglio è. Quando la squadra sarà padrona del gioco, poi, vedo anche la condizione fisica. Nessuno ha la maglia attaccata e il posto certo, io guardo la squadra anche perché il singolo si esalta se la squadra va bene. Noi portiamo avanti questo principio, vivo solo dei risultati della squadra".
Cosa serve per fare un gol più degli altri?
"Io dedico tanto tempo alla fase d'attacco. Pochi allenatori giocano sulla fase di possesso come facciamo noi, per me già inizia da Handanovic. E poi bisogna anche pressare e recuperare la palla subito per giocare. E' normale avere dei tempi, a Bologna abbiamo buttato via due punti ma sul piano del gioco specialmente nel secondo tempo non ho nulla da rimproverare. Io e il mio staff abbiamo dato consigli ai giocatori, poi lavoriamo anche sulla testa per cercare di sbagliare il meno possibile sotto porta. Ma già arrivare davanti al portiere avversario come lo facciamo noi è significativo".
Il gap con le prime tre squadre era molto ampio. Ora Napoli e Roma hanno frenato, secondo lei questo distacco è meno grande di quanto sembrava?
"La coerenza non mi manca. Io credo che un semibilancio si può fare alla fine del girone d'andata. Ora abbiamo 4 partite, poi la sosta e la sfida con la Lazio. Queste 5 partite diranno tanto. Poi ci sarà il mercato, e a questa domanda preferisco rispondere dopo proprio alla luce di quanto si diceva prima nella domanda, perché in 4-5 partite sembra che siano cambiate certe logiche. Aspettiamo e poi faremo un mini-bilancio".
FcInterNews.it chiede a Mazzarri cosa pensa di questo cambiamento di Inter, Milan e Roma a livello societario
"Il cambiamento italiano passa dalla crisi economica che si è ripercossa nel calcio. C'era bisogno di nuovi finanziatori, perché queste squadre hanno fatto tanto e ora si sono prese in considerazione altre strade".
FcInterNews.it chiede a Mazzarri se il posto da titolare di Zanetti sarebbe una bocciatura per Pereira
"Non ci sono mai bocciature, mai. In campo si va in 11. E' lo stesso discorso che vale per Kovacic. Se gioca lui non gioca un altro. Devo gestire la rosa, e loro capiscono che valuto tante cose, dal momento di forma all'avversario. Valuto gli allenamenti, cerco di capire di cosa ha bisogno la squadra".
Lei ha sistemato la difesa. Cosa si può migliorare e come con questo organico?
"Non si può scomporre una partita in fase d'attacco e di difesa. L'importante è che la squadra abbia l'equilibrio giusto facendo un calcio spettacolare che porta punti è il massimo. Poi si può fare il calcio d'attacco considerando però che si può perdere la palla e bisogna essere bravi a riconquistarla".
Come ha visto Icardi questa settimana? E sul tatuaggio?
"Non è stato in gruppo per un'operazione. Il ragazzo, oltre a me e agli altri dello spogliatoio, deve capire che per diventare un campione con le qualità che ha, deve prendere spunto da Milito, Zanetti. Parlare con loro, diventare un giocatore importante visto che comunque ha talento".
Come sta Campagnaro? Ha i 90 minuti sulle gambe?
"Se deve essere utile alla squadra deve giocare. Hugo prima di farsi male ha dimostrato di essere importante. Non è al 100% ma se sta bene come ha dimostrato di essere in settimana penso che domani dovrebbe giocare. Ma voglio ancora di più da lui".
Come sta Nagatomo? Quando recupererà?
"Se non ce la farà col Parma credo che ci sarà col Napoli. Le tempistiche dovrebbero essere queste, anche perché lui per struttura fisica recupera velocemente. Bisogna sempre stare attenti, soprattutto con le condizioni climatiche".
Con le squadre medio-piccole, in trasferta l'Inter ha perso punti. E' un caso?
"Se andiamo a vedere come statistiche generali, in Italia, il fattore campo è importante. E' un incentivo in più per la squadra che gioca in casa. Dobbiamo noi fare il salto di qualità, perché comunque siamo l'Inter e dobbiamo avere la stessa personalità, la cattiveria, la furbizia sportiva per portare a casa i tre punti. Le squadre solitamente comunque in trasferta perdono più punti rispetto a quando giocano in casa".
E' rischioso dare più vacanze ai sudamericani?
"Nella vita ci sono sempre rischi, ma quando si guida un gruppo, così come ho fatto al Napoli e all'Inter, bisogna anche capire che i sudamericani impiegano due giorni per andare e tornare. Il gruppo lo accetta, nessuno ha mai fatto problemi, ma tutti già sanno quando partire, quando tornare, quando allenarsi. Sia gli europei che i sudamericani, è stato deciso ad inizio anno".
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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