Intervenendo sulle frequenze di Radio Bruno, Beppe Marotta ha voluto mandare il suo personale saluto a Joe Barone, scomparso ieri all'età di 57 anni dopo il malore che lo aveva colpito domenica pomeriggio prima di Atalanta-Fiorentina: "Mi stringo alla sua famiglia e a tutta la città di Firenze per questa perdita così dolorosa, abbiamo perso un grande dirigente con cui mi sono talvolta anche scontrato, ma sempre in maniera leale e corretta con l’obiettivo di far migliorare il calcio italiano - le parole dell'amministratore delegato dell'Inter -. Era una grande persona, diretta, schietta e combattiva e sempre con una visione come lo dimostra lo splendido Viola Park che ci ha lasciato, uno dei centri sportivi più belli del mondo. A volte siamo stati avversari nei tavoli di Lega, però l’ho sempre apprezzato perché era un uomo di valori, è partito dall’Italia, è andato in America e ha portato tante belle idee nel nostro calcio. Ci ha lasciato troppo presto, lo saluto con affetto, condoglianze alla famiglia". 

Poco prima delle 16, arrivato alla camera ardente allestita al Viola Park per l'ultimo addio al dg dei gigliati, Marotta ha aggiunto: "Siamo qua per esprimere la nostra vicinanza alla famiglia Barone, alla società, al presidente Commisso e a tutti i tifosi della Fiorentina - le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com -. È stata una perdita improvvisa molto pesante, di una persona che aveva grandi valori e grandi caratteristiche. Era innamorato del suo lavoro e di questa società, che stava facendo diventare grande. Certamente - ha continuato Marotta - non nascondo di aver avuto delle schermaglie dialettiche sul presupposto che rappresentavamo due concezioni diverse. Ci sta che possa esistere questa conflittualità, che era comunque molto positiva, critica e costruttiva. Di lui devo ricordare la tenacia e l'aver importato in Italia il modello americano fatto di grande determinazione. Anche in Lega le sue prese di posizioni erano energiche e dure ma anche positive nei confronti del movimento, che tentava di far crescere. Quello che mi ha impressionato di più era la determinazione di voler ottenere risultati anche con una velocità che nel modello italiano non era consentita".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 20 marzo 2024 alle 16:01
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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