L'accensione dei dribbling, in gare come questa, fa tutta la differenza del mondo. La morsa stringente del profilo basso, del ricordo di situazioni passate che tornano sempre lì, nell'angolino dei sogni. Tenere aggrappate ragione e intelletto è il rilievo più significativo per riprendere il viaggio interrotto. Lo sa Inzaghi, lo sa pure Mourinho. Con vigore e consapevolezza della propria forza, l'ambizione di poter affermare: "Ripartiamo per decollare definitivamente". Sarà stata questa la frase preparatoria della coscienza inzaghiana? Di certo l'armonizzazione di istinto e gol è possibile con la regolazione della temerarietà. Quando Barella attiva la modalità 'cambio passo', l'assist è naturale conseguenza per il vantaggio di Dimarco.

RIPRISTINARE LE CERTEZZE. Spinazzola corre, e lo fa proprio nell'istante della ripresa del campo. Il pennello per il sinistro al volo di Dybala (accomodato da Handanovic) permette ai giallorossi di ripristinare le certezze. Joya effimera per i nerazzurri, nel vantaggio che non riesce a varcare le porte conclusive della prima frazione. L'incrocio dei pali a giro di Calhanoglu fa tremare la porta di Rui Patricio. Il 'legno' colpito dal turco è sintomo di equilibrio. Temporaneo o permanente?

L'ESITO CONCLUSIVO. Il colpo di testa vincente di Smalling indica la via della temporaneità. Il terzo tempo è perfetto, le colpe dei difensori nerazzurri sono evidenti. Nella passività posizionale e nel come s'arrendono quando il lesto difensore giallorosso s'arrampica in cielo e s'infila alle spalle di Handanovic. Il pallone trafigge la rete. I rimpianti affliggono la mente dei cuori interisti. Non resta troppo tempo per tentare di riequilibrare le sorti della contesa. Lo sa Inzaghi che opta per smuovere la panchina adoperando le sostituzioni. Amaro sabato sera, ancora una volta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 02 ottobre 2022 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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