La cura Ranieri sta funzionando alla grande. L’Inter è quasi del tutto rigenerata e la gara di stasera contro il Napoli potrebbe essere quella della consacrazione definitiva, il degno coronamento di questa prima (e importantissima) parte di lavoro del tecnico di Testaccio, abilissimo nel recuperare il gruppo grazie al dialogo individuale, quello che carica, quello che spinge i calciatori e li mette dinanzi alle loro responsabilità. L’Inter, ancora non al meglio dal punto di vista fisico, sopperisce a tali mancanze con esperienza e soprattutto con la carica emotiva e il carisma dei suoi uomini più rappresentativi. Esteban Cambiasso, per far un esempio banale, sembra tornato quello di qualche anno fa, a differenza di quanto accadeva al tempo di Gasperini, quando sembrava fosse invecchiato di colpo di dieci anni. Toccherà a lui, così come a Zanetti, Lucio e via via gli altri senatori tenere la squadra sulla retta via.

LA TATTICA – Stasera si affronteranno due squadre dalla filosofia diversa. Un 4-4-2 a rombo per l’Inter, che punta sulla fisicità del centrocampo e dell’attacco per poter scardinare il 3-4-3 di un Napoli dinamico e atleticamente in forma. Il numero a centrocampo potrebbe favorire i partenopei che, nelle sfide della scorsa annata, hanno sempre avuto un discreto predominio nella zona centrale. Se Ranieri proponesse Coutinho come trequartista, potrebbe replicare il 4-4-2 stretto di Bologna, almeno in fase di difesa, con il fantasista brasiliano più propenso al lavoro sporco rispetto a Ricardo Alvarez, in difficoltà quando il ritmo della gara si alza. Bisognerà perciò fare filtro a centrocampo, in maniera tale da poter contenere la velocità di Lavezzi e Hamsik.

GLI AVVERSARI – Il Napoli viene dal successo di Champions contro il Villarreal, un successo che ha caricato l’ambiente partenopeo che si aspetta una pronta conferma al Meazza, dopo aver collezionato un punto in due gare di campionato contro Chievo e Fiorentina, gare in cui Walter Mazzarri ha fatto un uso differente del turn over: massiccio a Verona, dove ha ridisegnato difesa e attacco, e più ragionato contro i viola di Mihajlovic. Peserà però, e non poco, l’assenza di Edinson Cavani. L’uruguaiano sperava nel recupero, ma si è dovuto arrendere alla realtà. A centrocampo agirà la coppia Gargano-Inler, con lo svizzero autentico uomo in più della mediana azzurra, Maggio sulla destra e Dossena sulla sinistra. In difesa ci saranno Campagnaro, Cannavaro e il recuperato Aronica.

I PERICOLI – Assente Cavani, inutile dire che i pericoli maggiori arrivano da Lavezzi e Hamsik, giocatori rapidi e tecnici, in grado di mettere in difficoltà la muscolare difesa nerazzurra. Ci vorranno i raddoppi del centrocampo per poter arginare il raggio d’azione dell’argentino e dello slovacco. Senza il Matador, largo a Pandev che agirà, con Hamsik, alle spalle di Lavezzi. Occhio anche alle rimesse laterali, un piccolo particolare esclusivo del Napoli: Campagnaro ha un lunga gittata e le punte esterne sfruttano l'assenza di fuorigioco per agire la difesa. Prova ne è il gol di Lavezzi a Cesena.

DOVE COLPIRE – Il Napoli va aggredito da subito. La gara dello scorso anno al Meazza, la prima di Leonardo, può essere indicativa. I nerazzurri attaccarono i partenopei sin dal principio e trovarono il gol, gestendo poi il match. Il pareggio di Pazienza avvenne su azione d’angolo, ma i partenopei si rendevano pericolosi, specie sugli esterni. Ci sono voluti due colpi di Cambiasso e Motta per portare a casa il match. L’Inter perciò deve sfruttare la qualità dei singoli per colpire, senza esporsi alle ripartenze dei vari Maggio, Lavezzi e Hamsik. Contro le big (esempio lampante il 3-1 sul Milan) il Napoli vola se gioca di rimessa.

OCCHI PUNTATI SU… -  L’ago della bilancia nerazzurra potrebbe essere Coutinho, che galleggia tra mediana e attacco. Gli toccherà cantare e soprattutto portare la croce, abbassandosi sulla linea di centrocampo in fase di non possesso. Determinante la posizione di Forlan: se gioca tra le linee come fatto a Bologna, l’Inter può avere delle velenose frecce in più al suo arco. Inoltre  ci sarebbe l’uomo del momento Giampaolo Pazzini, caricato a molla dai due gol segnati a Bologna e Mosca, animato da un forte spirito che gli ha permesso di recuperare dall’infortunio patito al Luzhniki.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 01 ottobre 2011 alle 12:11
Autore: Alberto Casavecchia
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