Nell'undici titolare previsto quest'oggi a Baku, spicca la presenza di Matias Silvestre. Il difensore argentino, arrivato a luglio da Palermo, si è reso protagonista di un inizio di stagione alquanto insolito. Prima la partenza da titolare, poi le prestazioni sottotono, infine la panchina. Juan e Samuel lo hanno scavalcato in poco tempo nelle gerarchie, e lui non vede il campo da ben quattro partite. L'ultima sua presenza risale a quell'Inter-Roma 1-3. Periodo in cui Zeman sembrava ancora essere l'allenatore migliore al mondo, tempi immemori insomma. Oggi, ore 18 al Tofiq Bahramov Respublica, Matias avrà l'occasione di riconquistare - anche parzialmente - la fiducia del tecnico.

Sicuramente però c'è quella dei compagni: "Si deve abituare alla realtà di una grande squadra. In allenamento si dà tanto da fare e non molla mai un pallone", ha detto di lui Ranocchia. Nelle sue prime uscite lo abbiamo visto lento con la palla al piede, tatticamente piuttosto scoordinato con il compagno di reparto di turno, e soprattutto poco incisivo di testa (sua grande specialità). Di certo però, l'ottimo momento di Juan, la sicurezza di Ranocchia, il recupero di Samuel e di Chivu (da stabilire), non sono segnali molto incoraggianti per l'ex Palermo. Era arrivato a Milano per sostituire Lucio, adesso si trova praticamente nella condizione di ultimo difensore.

L'ipotesi di una sua partenza a gennaio, auspicata da qualche quotidiano quest'oggi, sembra comunque un'utopia. Il difensore, che ricordiamo, è arrivato in prestito oneroso (2,6 milioni di euro) con riscatto fissato a 8 milioni, difficilmente sarò oggetto di scambio per un vice Milito. Anche perché la decisione spetterebbe al Palermo, club che tutt'ora detiene la proprietà del suo cartellino. Il presente di Silvestre però parla chiaro: trasferta a Baku, lontano dallo scetticismo di una buona fetta di tifosi e soprattutto partendo  titolare dal primo minuto. Un esame azero per chi riparte da zero, tocca a te Matias...

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 04 ottobre 2012 alle 12:05
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
vedi letture
Print