Cinquantaquattro minuti in campo e la sensazione che Kristjan Asllani si sia trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Il fastidio muscolare che ha costretto Hakan Calhanoglu a rimanere a Milano saltando la trasferta di San Sebastian ha improvvisamente rilanciato le quotazioni del centrocampista albanese, alternativa designata al turco nella posizione di regista. Una chiamata alle armi inattesa, che ha costretto l'ex Empoli a calarsi immediatamente in una parte sicuramente nelle proprie corde, ma non in un contesto come quello dell'Anoeta. Inutile girarci troppo intorno, Asllani non ha destato grandi impressioni fino alla sostituzione con Davide Frattesi: 32 palloni toccati con quasi il 90% dei passaggi riusciti, ma anche molta parsimonia nella ricerca della profondità, con una sventagliata precisa per Carlos Augusto unico ricordo tangibile in tal senso. A questo si aggiunge un cartellino giallo dopo appena 13 minuti che lo frena anche dal punto di vista difensivo.

Occhio però, nell'Inter che si è esibita ieri sera all'Anoeta sono in pochi a poter sostenere di aver fatto meglio del classe 2002 albanese. Anche giocatori con spalle più larghe ed esperienza internazionale hanno subito il contraccolpo psicologico dell'aggressione forsennata e del possesso palla avvolgente della Real Sociedad, che per oltre 70 minuti ha impedito agli avversari di ragionare costringendoli a rimanere bassi e a scelte conservative fino all'ingresso di Alexis Sanchez, che ha dato maggiore fluidità alla costruzione della manovra con la sola presenza tra le linee di centrocampo e attacco. Asllani ha dunque deluso, come hanno deluso anche altri compagni di squadra al punto che l'1-1 finale è la migliore delle notizie.

In queste ore si saprà quando Calhanoglu potrà tornare a disposizione ma non è escluso che a Empoli possa giocare nuovamente Asllani davanti alla difesa. Sarebbe una scelta corretta e coerente da parte di Simone Inzaghi, che alla vigilia di San Sebastian ha espresso grande fiducia nei confronti del suo centrocampista, finora costretto ai margini dall'indispensabilità del turco. Al Castellani probabilmente troverebbe un contesto tecnico-tattico più alla sua portata, perché sentirebbe aria di casa e cercherebbe di rilanciarsi dopo i 54 minuti dell'Anoeta. Anche perché, bisogna essere onesti, nella rosa nerazzurra, al netto di una profondità evidente, è l'albanese l'unico back-up credibile di Calhanoglu che non potrà assolutamente essere sempre in campo per tutta la stagione. Quindi è una realtà con cui prima o poi si sarebbero fatti i conti ed è successo in Champions League. Alternative? Stefano Sensi ma solo in campionato e con la solita Spada di Damocle dell'infortunio dietro l'angolo, o Davy Klaassen che però dovrebbe adattarsi al ruolo.

Dettagli significativi che spingono verso la fiducia, senza termine, nei confronti di Asllani, che durante l'ultima finestra di mercato ha scelto di giocarsi le sue chance in nerazzurro rifiutando la corte di diversi club pronti a offrirgli un posto da titolare. Conferma di grande e legittima fiducia in sé stesso, che però va tradotta in prestazioni convincenti sul rettangolo di gioco. Se ciò non avvenisse nei prossimi mesi, a gennaio si potrebbero fare altre valutazioni per il bene di tutti. L'importante è che al nativo di Elbasan venga data ancora l'opportunità di dimostrarsi all'altezza della maglia nerazzurra, che lui ha scelto e si è tenuta addosso con convinzione. Pretendere che risolva i problemi solo nelle situazioni di emergenza, come Mr. Wolf in 'Pulp Fiction', non fa di certo il bene né suo né della squadra. Aspettarsi che possa godere di altre opportunità è cosa buona e giusta. Magari a partire da domenica, a Empoli. La sua Empoli.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 21 settembre 2023 alle 16:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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