Dopo la vittoria con il Genoa, anche il poker servito ad Udine e il tris di Coppa Italia al Cagliari hanno confermato come la sconfitta di Napoli e il conseguente sorpasso dei partenopei dovessero essere valutati solo come un fastidioso incidente di percorso, accompagnato però da una prestazione, soprattutto nel secondo tempo giocato in dieci, tale da far considerare l'Inter una squadra in grado di vincere il prossimo scudetto. Ora, alla vigilia della diciassettesima giornata, quella che ci divide dalla sosta natalizia e di fine anno, la Beneamata è prima in classifica con quattro punti di vantaggio su Napoli e Fiorentina, sei sulla Juventus, sette sulla Roma. Scusate se è poco. Aggiungiamo che la squadra brutta, sporca e cattiva che vinceva solo per 1-0 e non faceva divertire Arrigo Sacchi e compagnia, nelle ultime due gare ha continuato a mantenere la porta inviolata, ma si è permessa anche l'ardore di realizzare ben sette gol. E, udite udite, ora apprendiamo che forse quest'Inter gioca pure bene. Oh, my god!

La gente nerazzurra è felice, è rinato quel senso di appartenenza che prima del ritorno di Roberto Mancini sembrava sul punto di essere relegato in soffitta e la Curva intona, bandiere al vento, “Salutate la Capolista”. Ma proprio questo clima giustamente euforico non dovrà far abbassare la guardia in vista del match di domani sera con la Lazio. Dopo il successo con il Cagliari, la Squadra è stata impegnata in un paio di cene natalizie, bello vedere i ragazzi sorridenti e rilassati in compagnia dei loro familiari, ma guai a trascinare il rilassamento domani anche sul campo. La Lazio sta attraversando un momento molto difficile in campionato, meno in Europa League e in Coppa Italia, temo che al Meazza possa disputare una grande partita, nonostante le numerose defezioni soprattutto in difesa e il momento no di giocatori chiave come Candreva e Felipe Anderson.

La gara vinta in rimonta giovedì con l'Udinese, dimostra però come i biancocelesti siano al fianco di Stefano Pioli, bravo allenatore finito sulla graticola, ma che continua a credere nella rinascita. Attenzione quindi alla trappola chiamata Lazio in una domenica che potrebbe riservare altre sorprese, con il Napoli di scena in casa dell'Atalanta e con la Roma in piena crisi dopo l'harakiri con lo Spezia e che ospiterà un Genoa altrettanto malato in una sfida che potrebbe essere decisiva, in caso di nuovo flop giallorosso, per la panchina di Rudi Garcia. E vincere contro la Lazio sarà fondamentale per tenere a distanza di sicurezza quel ciclone chiamato Juventus che avanza impetuoso, è arrivato a categoria 5, travolge tutto e tutti, ma è dietro e dietro dovrà restare.

Oggi Roberto Mancini incontra i giornalisti alla Pinetina nell'ultima conferenza stampa pre-partita del 2015. Quanti titolari svelerà questa volta? Tre, quattro, nessuno? Ormai il toto formazione della vigilia è come l'EpicBrozo. Segni distintivi di un'Inter che vince e si allena divertendosi, non disdegnando la scaramanzia. Quindi anche l'Inter anti-Lazio rischierà di essere una grande sorpresa rispetto alle previsioni. Personalmente gradirei il non c'è due senza tre per Martin Montoya. Dopo le prestazioni con Udinese e Cagliari, mi pare chiaro che questo giocatore possa solo crescere e allora perché pensare che a gennaio debba andar via? Montoya non era un titolare nel Barcellona, ma con quella squadra abituata a vincere tutto si è sempre allenato e allora penso che nel momento decisivo della stagione possa essere quell'elemento in grande di dare qualcosa in più sulla fascia destra dove l'esterno basso può fare la differenza, soprattutto dopo aver capito le dinamiche del calcio italiano, meno spettacolari, ma sicuramente più complicate dal punto di vista tattico di quello spagnolo.

In attacco mi aspetto naturalmente la conferma per Mauro Icardi, splendido cecchino a Udine con una doppietta frutto, è vero, anche delle giocate fantozziane dei difensori friulani, ma indotti all'errore dallo stesso Icardi, bravissimo prima nel pressing e poi nei due tiri mortiferi verso la porta avversaria. “Icardi segnerà tantissimo anche quest'anno, qualche panchina è assolutamente normale”, aveva sentenziato il Mancio dopo Napoli. Anche in questo caso il Mister sembra aver ragione, a dimostrazione che ormai ha tutto sotto controllo e muove le pedine a suo piacimento per il bene della Squadra. Vicino a Icardi è facile pensare nuovante all'ottimo Ljajic di questo periodo e ad un ballottaggio Perisic-Jovetic per completare il tridente nerazzurro. Contro la Lazio si ipotizzano cambiamenti a centrocampo rispetto a Udine. Magari fuori Felipe Melo e Guarin per far posto a Medel, Kondogbia e allo stesso Brozovic, che alterna foto care al gruppo a gol spettacolari, tanto per chiarire di quanto talento sia in possesso il giovane croato.

Staremo a vedere, di sicuro scenderà in campo la solita Inter competitiva. Ma, come detto, attenti alle trappole. La vittoria anche contro la Lazio sarebbe il più bel regalo di Natale per preparare un 2016, a prescindere se arriverà qualcuno a gennaio, a forti tinte nerazzurre.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 19 dicembre 2015 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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