Avevo cominciato l'editoriale ringraziando Mourinho per le parole di mercoledì sera, per aver detto che, come avevamo già anticipato, non tornerà all'Inter, almeno a giugno, lasciando a Strama e alla squadra la giusta tranquillità per un finale di campionato che avrebbe anche potuto regalarci delle sorprese inaspettate. Volevo sottolineare che sarebbe stato meglio che queste parole fossero arrivate prima della sfida con la Juve, spegnendo sul nascere i giochi di chi si diverte con queste illusioni, ma non si può avere tutto dalla vita. Poi però è arrivata la doccia fredda, ghiacciata, gelata dell'infortunio di Palacio, proprio quando sembrava che l'Inter si fosse ritrovata, che fosse pronta a un grandissimo sprint finale, trascinata dalla treccina più veloce del West. L'ennesima tegola di una stagione sfortunata, nel periodo più importante e critico. Meglio non pensarci e accontentarsi di mettere in cassaforte i tre punti di Genova, oro colato per provare comunque a dare un senso a un campionato deludente. Adesso però arriva il difficile e come ha detto Moratti “bisogna continuare con questo rendimento".

Anche senza i gol di Palacio bisogna comunque sfruttare il calendario favorevole, cercando di riuscire dove l’Inter ha spesso fallito: ”le partite sulla carta facili da vincere”. All’andata contro Atalanta, Cagliari e Parma è arrivato infatti un solo pareggio striminzito, strappato con le unghie e con i denti in casa con i sardi grazie a un autogol, 3 partite da vendicare perché insieme a quel solo misero punto si sono poi sgonfiati tutti i sogni di gloria dopo la vittoria in casa della Juve, compromettendo la stagione interista. Di mezzo non ci sono più le fastidiose trasferte di Europa League, il ritorno della semifinale di Coppa Italia con la Roma è ancora lontano, il 17 aprile, ci sono quindi tempo e forze per concentrarsi sulle prossime due partite, anche se gli uomini a disposizione sono sempre meno. I segnali che arrivano da Marassi, oltre ai gol di Palacio di cui ora bisognerà fare a meno, sono positivi, la forma fisica cresce, la difesa per la prima volta dopo tre mesi non ha preso gol, ora Guarin e Cassano devono per forza di cose tornare a fare la differenza.

Dalla Pinetina ci dicono di un Rocchi in crescita, adesso l'ex capitano della Lazio dovrà cercare di dare finalmente il suo contributo. A fissare la panchina di Stramaccioni, adesso c'è quindi un alibi grande come una casa, oltre ai 3 punti strappati alla Sampdoria, che non perdeva in casa dal 22 dicembre. Meglio pensare al futuro, alle manovre di rafforzamento che continuano secondo le indicazioni dell’allenatore romano. Dopo Campagnaro, Andreolli, Laxalt, Botta e Icardi si registrano anche passi in avanti sul fronte Alexis Sanchez, una richiesta esplicita di Strama per completare quella che sarà la rosa della prossima stagione con un po’ di sana e giusta Maravilla, non di quella presunta di un certo Ricky Alvarez, ma di quella vera, fatta vedere all’attaccante cileno in Italia. L’Inter sta cercando di averlo in prestito, seguendo le orme e la strategia che ha seguito il Milan con Bojan. Prima però i nerazzurri devono chiudere come si deve questa annata, sperando che anche le parole di Mourinho siano d’aiuto per un’impresa, senza Palacio, ancora più impossibile.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 aprile 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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