La liquidità è parecchia. Lo hanno dimostrato già in estate con acquisti importanti e con spese da top club, considerando soprattutto il Financial Fair Play che ha costretto la società agli straordinari durante le ultime sessioni di mercato. Con Suning Group non si scherza più, questo è ormai chiaro, e a differenza di Erick Thohir (che comunque ha cercato di esserci quando possibile) sta facendo il massimo per garantire una presenza fissa a Milano, nonostante le logiche e inevitabili difficoltà legate alla distanza. E Steven Zhang rappresenta la risposta in questo senso.

Certamente uno sforzo da apprezzare, perché non bisogna dimenticare che parliamo di un gruppo ovviamente forte a livello economico, ma che si sta affacciando solamente ora al calcio europeo. E farlo nei tempi e modi giusti non è impresa facile, anzi. Detto ciò, credo che in questa Inter stia comunque mancando un uomo forte, di riferimento. Una figura di peso in grado di coniugare sia il lavoro di campo che quello extra. Piero Ausilio c'è, ma non bisogna affidargli compiti che non gli competono. Ci mette sempre la faccia, ma resta un direttore sportivo. Per di più molto bravo. Sarebbe quindi controproducente costringerlo ad altro.

Presente ovviamente anche il grande Javier Zanetti, ma che dopo aver chiuso con il calcio giocato ha deciso di adoperarsi solo ed esclusivamente in società. Con il tempo sta crescendo anche come uomo-mercato (sicuramente una notizia positiva considerando il peso di Pupi a livello internazionale), ma un ulteriore ingresso sarebbe a parer mio positivo. Anche se l'identikit perfetto, in realtà, c'era già. Ovvero Roberto Mancini, ma tant'è.

Per colmare quindi quella che reputo una lacuna, ho pensato a una figura in particolare. Il giusto mix di quello che servirebbe in un club che con l'Inter del recente passato ha poco a che fare (per ovvie ragioni di proprietà). Utilissimo sul terreno di gioco, ma anche dal punto di vista della comunicazione. E il riferimento va a Marco Materazzi, attuale tecnico dello Chennaiyin (Indian Super League). Sarebbe stato bello, affascinante. Soprattutto utile.

Attenzione. Tengo a precisare che sono contro i ritorni forzati, magari dettati solo da un passato glorioso con una determinata maglia. Aspetto che talvolta scavalca le reali qualità e capacità. Ma su Matrix, no. Credo realmente nella bontà di un suo eventuale ritorno. Un ritorno comunque lontano, al momento archiviato, perché nello staff tecnico è appena entrato Walter Samuel. Un big che senza dubbio servirà parecchio a Stefano Pioli e alla squadra, ma probabilmente inferiore rispetto all'indimenticabile 23. Almeno considerando la figura che avrei in mente.

Matrix non avrebbe mai detto no all'Inter, ma per qualche motivo le strade non si incrociate dopo aver concluso la carriera da calciatore. Qualcuno non ha potuto (o voluto) dargli questa possibilità, ma chissà che in futuro non possa esserci finalmente spazio per lui. Un grande professionista, con l'Inter nel cuore e bravo nel proprio mestiere. Ma soprattutto in grado di garantire quello che oggi manca. Sarebbe servito. Eccome. E questo resta un rammarico. Almeno per me.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 dicembre 2016 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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