Due settimane dopo la fine del Campionato e due mesi e mezzo prima che inizi il prossimo, l’Inter sta imbastendo trattative, nella speranza di riuscire a cavare una squadra dalla rosa più folta e un tasso qualitativo superiore. Oggi però è nella terra di mezzo, con tre acquisti fatti in netto anticipo, almeno tre cessioni necessarie e tre giocatori a cui l’Inter è costretta a rinunciare contro la sua volontà.

Si riparte da De Vrji in difesa, Asamoah sulla fascia e Lautaro Martinez in attacco. Il lato positivo dell’olandese è che si tratta di un giocatore dalle qualità indiscutibili, ha già giocato in Europa, è un nazionale e conosce il nostro Campionato. Asamoah è un giocatore che sulla fascia sinistra può fare il terzino e l’esterno alto e ha una notevole forza fisica. Ha 29 anni e può dare ancora molto per i prossimi tre anni. Tuttavia la scorsa stagione ha collezionato 26 presenze tra tutte le competizioni, subentrando spesso dalla panchina, collezionando 15 partenze dal primo minuto in serie A.

Se si intende affidare la fascia a lui Spalletti deve dargli un’alternativa, considerando cha la prossima stagione l’Inter farà almeno sei partite in più e ci saranno molte più occasioni di partite ravvicinate e infortuni. Lautaro Martinez ha un’ottima reputazione che però è maturata solo nel campionato argentino. Ogni tanto i giocatori sudamericani hanno una stagione cuscinetto che gli permette di ambientarsi in una squadra con obbiettivi meno importanti e maturare il loro talento. Questo non sarà possibile ed è probabile al contrario che all’inizio il giocatore faccia molta panchina, a meno che non sia il nuovo Messi e risulti da subito irrinunciabile.

Cancelo e Rafinha in questo momento non sono più giocatori dell’Inter e la speranza della loro permanenza dopo il 1° luglio, dipende da fattori che l’Inter può controllare solo in parte, specie nel caso dell’esterno portoghese. Il terzo sacrificabile può persino essere uno tra Icardi e Skriniar. In questo caso dico una cosa che forse a qualcuno non piacerà ma ho più paura di perdere il difensore. Nel caso di Icardi si tratterebbe di una grave perdita, di un distacco traumatico, non solo per le qualità offensive ma anche per quella fascia di capitano di nuovo in cerca di un braccio e dunque un’identità. Non sottovaluto quindi l’attaccante che ritengo uno dei migliori al mondo, nonostante le critiche feroci, impietose e spesso frutto di logiche stordite dai cattivi risultati, invece che da un’oggettività spesso assente. Ho sentito troppo spesso battute sui giocatori di riferimento, bollati dai tifosi come gli artefici degli insuccessi.

Skriniar tuttavia, a differenza di Icardi sta interpretando il momento meglio, caratterizzato dalla possibilità di dover essere ceduto per esigenze di bilancio, con l’atteggiamento giusto, con parole che suonano con “firmerei a vita con l’Inter”, invece di un “devo fare quello che è meglio per me e per l’Inter”. Le prime pronunciate dal difensore, le seconde dal capitano. Due volte. Non si tratta di attaccamento alla maglia, sappiamo bene che le bandiere vanno sbiadendosi più facilmente di un tempo ma è altrettanto vero che il ruolo ha bisogno di una maggiore convinzione di quanto non sia quella espressa ambiguamente da Icardi, del quale ogni anno parliamo di un possibile addio, causa ingaggio non all’altezza. Se dovesse restare c’è da sperare che questo minuetto, con Wanda Nara che parla di altre società disposte a prenderlo, finisca per almeno due anni. Tanto per vedere che effetto fa terminare una stagione senza dover ritoccare il contratto.

Ognuno fa i suoi interessi naturalmente ma sarebbe ora che l’Inter andasse oltre il singolo giocatore e c’è la possibilità che sia arrivato quel momento. Il problema è che non dovrebbe mai essere ceduto alla Juventus. La tentazione di scambiare Icardi con Higuain più soldi non solo non è stata, come molti credevano una boutade giornalistica ma una realtà che ha fatto entrare nel merito della discussione anche l’ad Antonello, Tronchetti Provera e Massimo Moratti. Non piace anche solo il fatto di pensarci. Il capitano dell’Inter, a prescindere dall’offerta non può andare alla Juve, per una questione di logica, serietà, tradizione, peso politico e tanti altri aspetti che non dovrebbero nemmeno essere ricordati. Eppure non c’è stata smentita ma solo un pensiero sospeso. In attesa di capire di quale materia e anima sia composta la società, continuiamo con la conta dei giocatori avvicinati all’Inter che con oggi sale a 57. Il calciomercato in fondo è bello anche per questo.

Amala.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 giugno 2018 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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