Due partite, due vittorie. Quattro reti realizzate, nessuna subita. Gioco piacevole, a tratti perfetto come nel primo tempo in casa del Cagliari. Aggiustare dunque il televisore al predicatore di Fusignano. Mentre il mercato offre ancora possibilità e sorprese, Marotta dixit, l'Inter di Simone Inzaghi va avanti per la sua strada piena di autostima dopo i due titoli conquistati e la finale di Champions disputata la scorsa stagione. Cambiati molti interpreti, alcuni a malincuore per statura e affezione, praticamente invariato il prodotto, di alta qualità. Almeno questo si evince dall'inizio di stagione, amichevoli precampionato comprese.

E domenica l'Inter ha la grande possibilità di convincere anche i più scettici affrontando a San Siro la Fiorentina. Primo crash-test per i nerazzurri, come dicono quelli bravi. Nella scorsa stagione i viola espugnarono il Meazza in una gara stregata per la Beneamata che avrà fallito una decina di comode palle gol. La squadra ammirata finora contro Monza e Cagliari sembra molto più sicura di se, con uno spartito ormai recitato a memoria che potrà e dovrà coinvolgere tutta la rosa a disposizione senza perdere in competitività. L'Inter ha voglia di seconda stella. Lo ha dichiarato Simone Inzaghi, riportando i desideri della società. Non sarà affatto semplice vincere lo scudetto, visto che il Napoli campione è ripartito da dove aveva finito con il suo super Osimhen e anche le altre, Milan compreso, non staranno a guardare. Ma il tricolore è il principale obiettivo anche per il mister dopo averlo sfiorato due stagioni fa. La Champions rimane uno splendido sogno che può anche diventare realtà come l'Inter ha dimostrato nella scorsa edizione. E questo mercato ha portato sulla sponda nerazzurra del Naviglio giocatori di respiro internazionale con Pavard e lo stesso Thuram.

L'urna di Montecarlo ha regalato ai nerazzurri il Benfica, già eliminato nella scorsa stagione ai quarti, oltre a Salisburgo e Real Sociedad. Girone che i vicecampioni d'Europa hanno le carte in regola di passare, anche come primi. Ma è doveroso rimanere realisti e prendere atto che il divario tra le italiane e le maggiori big europee è ancora alto in loro favore. La Champions per l'Inter dovrà essere l'habitat naturale dove cercare di sorprendere ancora una volta, ma con gioia e senza assilli. In campionato, invece, l'obiettivo è li, bello chiaro e assolutamente alla portata visto il valore della rosa. Supercoppa e Coppa Italia sono ormai di casa in Viale della Liberazione e questa Inter non lascerà nulla di intentato per mantenerle in bacheca. Ma una cosa per volta. Domenica, ore 18.30, Inter-Fiorentina. Settantacinquemila a San Siro e possibilità di arrivare a punteggio pieno alla sosta per gli impegni delle Nazionali.

Lautaro Martinez, tre gol in due gare, ha il piede caldo, si è messo al centro del progetto nerazzurro e non sembra abbia intenzione di fermarsi proprio ora. E a Cagliari abbiamo ammirato un Marcus Thuram che sta migliorando giocando. Fisico, tecnica, velocità e altruismo le doti migliori mostrate finora. Manca la conlcusione in porta che per un attaccante non è un dettaglio. Chissà che proprio contro la Viola il figlio d'arte non realizzi la prima rete della sua avventura nerazzurra.

Editoriale, questo, che sprizza ottimismo. Forse troppo visto che siamo appena agli inizi? Forse, ma oggettivamente finora abbiamo visto una gran bella Inter. Quello che succederà in seguito non si può prevedere con certezza, ma intuire si. E le sensazioni sono molto buone. Intanto questa sera si chiude la sessione estiva di un estenuante calcio mercato. L'Inter farà quasi sicuramente un centrocampista fisico che serve per completare l'organico. Qualcuno, forse, partirà, anche se solo in prestito. Staremo a vedere, ma finalmente il circo finirà e penseremo solo alle partite. Sino al prossimo gennaio.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 01 settembre 2023 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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