In tanti mi contesteranno. In tanti storceranno il naso. Mi sembra giusto però condividere questo mio messaggio, forse unpolitically correct, con tutti gli amici nerazzurri.
Di che cosa sto parlando? Semplice: dell’inutilità delle Nazionali di calcio.
In primo luogo è giusto ricordare che i calciatori vengono pagati (lautamente) dai club. Questi ultimi non possono rischiare di vedere compromessi i risultati della stagione e di investimenti onerosi a causa di infortuni o di assenze dagli allenamenti e dalle partite dei propri tesserati per colpa delle nazionali. Anche il fatto di stare lontano dai campi di allenamento, per esempio, tra settembre e novembre per circa 30 giorni (10 giorni al mese) o costringere lo staff tecnico a preparazioni estive scaglionate rappresentano ulteriori problemi per società e allenatori.
Pensate ai due casi più recenti e importanti: cosa sarebbe successo durante lo scorso campionato se nella settimana antecedente il derby di ritorno l’Inter avesse potuto disporre di tutti i calciatori impegnati con le rispettive nazionali. E ancora: senza la Coppa America, e quindi con Cambiasso, Milito, Maicon, e Lucio regolarmente in campo, come sarebbe finito il derby di Supercoppa?

In più c’è l’aspetto del tifo. Alzi la mano chi riesce a incitare senza preclusioni gente che durante il campionato viene  sonoramente  fischiata e mal sopportata. Personalmente ammetto di fare fatica a esaltarmi per le giocate di Gattuso o per quelle di Ambrosini.
Le nazionali, diciamocelo, non rappresentano più lo spirito della Nazione. Fino agli anni 80 i giocatori venivano percepiti dagli appassionati di calcio come punti di riferimento. Erano un prodotto della federazione di appartenenza, non c’erano “trucchi e trucchetti” per naturalizzare calciatori che non conoscono neanche l’Inno nazionale e che non hanno coscienza di quello che rappresenta la Nazione stessa. Premetto che questo non vuole essere  un discorso di stampo razzista, cosa che non appartiene assolutamente alla mia mentalità, ma un ulteriore spunto che va nella direzione dell’inutilità delle nazionali.
Capisco che eliminare tout court le Nazionali sia un progetto attualmente non perseguibile ma, per evitare dolorose assenze durante la stagione si potrebbe quantomeno compattare il calendario internazionale e disputare Mondiali, Europei e competizioni analoghe senza quelle pleonastiche qualificazioni che hanno solo il “merito” di influenzare l’andamento di Campionato e Champions. In buona sostanza negli ultimi anni Il mondo del pallone è stato stravolto. Senza ipocrisie sarebbe opportuno che qualcuno dell’intellighenzia calcistica se ne accorgesse e apportasse modifiche in linea  con le esigenze del calcio targato 2011.

Voltiamo pagina. Domani parte il campionato. Perché non sfruttare l’occasione per divertirci a fare i classici pronostici? La domanda è la seguente: Quali squadre occuperanno in classifica le prime cinque posizioni dopo l’ultima giornata del 13 maggio?
Facciamo così: giusto per evitare il classico “io lo avevo detto” aspetto i vostri pronostici che verranno inseriti all’interno della Posta del BoA nella giornata di sabato e quindi tenuti come testimonianza dell’avvenuto pronostico. Ovviamente anche io non mi sottrarrò al generale vaticinio. L'unica avvertenza è quella di firmarsi e di scrivere solamente i 5 nomi (ovviamente nell’ordine esatto) senza commenti. Vi ricordo inoltre che nella rubrica troveranno spazio anche quelle mail contenenti domande inerenti a tutto lo scibile nerazzurro.


BoA

Sezione: Editoriale / Data: Gio 08 settembre 2011 alle 00:01
Autore: Andrea Bosio
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