Una sconfitta che non ci voleva. Contro l'ottima Sampdoria di Gigi Del Neri, tecnico di assoluto valore capace di dare grinta, quadratura ed organizzazione a questa squadra, l'Inter ha messo in campo una prestazione dai due volti, uno abbastanza positivo, ma nemmeno troppo confortante, l'altro davvero inconcepibile, ed il colpevole principale, bisogna ammetterlo, è individuabile in Josè Mourinho. Ma iniziamo ad analizzare nella sua completezza questa gara: nel primo tempo ho visto una buona Inter, capace di creare qualcosa soprattutto grazie a Mario Balotelli, fantastico a tratti anche nel lavoro difensivo che Josè Mourinho gli chiede ripetutamente e che finalmente Mario si sta abituando a mettere in atto. La difesa ha sofferto poco, Lùcio e Samuel hanno garantito la solita solidità, autentico punto di forza nerazzurro in queste prime uscite stagionali,ma Milito ed Eto'o hanno avvertito palesemente qualche difficoltà nel penetrare nella retroguardia sampdoriana. 

Il vero crollo, però, è arrivato nel secondo tempo ma personalmente mi sento di addossare la maggior parte delle colpe al tecnico nerazzurro Mourinho: possiamo dirlo, questa sera lo Special One non ne ha azzeccata una. Perchè sostituire Mario Balotelli dopo un quarto d'ora dall'inizio del secondo tempo quando era in stato di forma brillantissimo ed appariva l'unico nerazzurro capace di dare una scossa alla partita? SuperMario ci è rimasto male, lo si è percepito dalle sue espressioni, ma il nuovo entrato Stankovic è sembrato un giocatore estraneo: totalmente diverso dal leone di centrocampo visto mercoledì sera contro il Napoli, stasera il serbo era molle, poco convinto, capace di perdere una grande quantità di palloni in poco meno di mezz'ora. Anche il cambio Vieira-Chivu non è stato azzeccato: personalmente, avevo visto un ottimo Vieira nei primi 45', tornato metronomo di classe per un centrocampo che, con Stankovic, sarebbe diventato a 4 e dunque avrebbe offerto anche più appoggi al francese in fase di possesso palla. Anche in questo caso, il nuovo entrato ha deluso: Chivu non mi è affatto piaciuto, spesso ha rallentato la manovra ed ha perso palloni delicati.

Così, nell'ambito del secondo tempo, l'Inter ha subito una rete che ha denunciato una grave disattenzione di Davide Santon, ma personalmente non mi sento di incolparlo: è un ragazzo giovane, non merita di essere giubilato dopo una gara che, valutata nella sua integrità, è stata comunque positiva. Le vere colpe, ripeto, vanno a mio parere assegnate a Josè Mourinho: in particolare per le due sostituzioni, ma anche per la scarsa voglia di questa Inter che andava forse caricata in maniera differente. Perchè dico ciò? Semplice: quando vedo la grinta dell'ultimo quarto d'ora non faccio altro che chiedermi perchè non si giochi con cotanta voglia dal primo minuto, magari con meno foga ma con quella volenterosità che può permettere di sbloccare gare difficili come questa, proprio come qualche giorno fa contro il Napoli.

Ed allora viene spontaneo ripensare alla gara di Cagliari, unica altra trasferta di questo campionato eccezion fatta per il derby giocato a San Siro: lì abbiamo visto un'Inter simile a quella di oggi, forse meno organizzata ma altrettanto svogliata, scarica, spenta. Ripensando, dunque, a quella gara sbloccata da due colpi di fortuna ben finalizzati da Milito, mi sorge qualche dubbio che può spaventare: che sia questa una squadra dal rendimento altanelante, capace di stracciare avversari in casa con una facilità imbarazzante ma totalmente diversa in trasferta? Non ci resta che sperare che non sia così, fatto sta che questa sconfitta preoccupa non poco in ottica tricolore: questa squadra necessita di maggiore continuità, forse con più amalgama nelle prossime settimane vedremo un'Inter migliore, ma già da questa sera abbiamo capito che il tridente è una soluzione da scartare, mentre l'importanza di Wesley Sneijder per questa squadra non va sottovalutata: gli equilibri garantiti dall'olandese sono ormai basilari, fortunatamente il suo rientro è previsto già martedì in Champions.

Già, martedì ci sarà bisogno di lui come ci sarà bisogno di tutti, ma sarà necessaria soprattutto la voglia di dare una svolta a questa stagione in un determinato verso: starà allo Special One caricare al meglio questi ragazzi, e sono profondamente convinto che, in questa occasione, un motivatore come lui difficilmente fallirà.


 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 26 settembre 2009 alle 20:37
Autore: Fabrizio Romano
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