La tanto attesa sfida tra Inter e Juventus è finita con uno 0-0, che consente alla Lazio di rimanere in vetta alla classifica da sola (quell'Hernanes...) alla pausa e soprattutto lascia nella mente qualche dubbio. E' un pareggio a reti bianche che sostanzialmente è un giudizio buono ed equilibrato di una partita comunque godibile, dove l'Inter ha portato avanti il gioco con un ricco possesso palla, ma la Juve ha saputo bloccare bene gli spazi a parte qualche amnesia che non siamo stati bravi a sfruttare, e a sua volta ha saputo creare le sue belle palle gol, spingendo Julio Cesar a rispolverare gli antichi fasti due volte su Krasic e soprattutto ipnotizzando Quagliarella arrivato a tu per tu con il portiere brasiliano.

Ma come detto prima, al triplice fischio di Banti sono i dubbi ad assillare la mente: adesso che siamo giunti alla pausa di ottobre, come interpretare questo pareggio, e più in generale questa altalena di risultati tra campionato e Champions? Guardando al mero risultato, ovviamente, è un passo indietro rispetto ai fuochi d'artificio di mercoledì scorso col Werder. Ma l'Inter, come accennato prima, ha fatto il suo gioco, e magari avrebbe anche potuto vincerla la partita, e ripensandoci c'è da mangiarsi ancora i gomiti per le due occasioni sprecate da Maicon e Milito. Poi, la Juventus ha lavorato molto, come forse era prevedibile, sulla muscolarità, qualche volta anche con interventi 'border-line', e l'arbitro livornese forse avrebbe potuto sanzionare qualche contatto in più (Bonucci andava ammonito dopo tre minuti, e qualche dubbio comunque persiste su quella trattenuta Chiellini-Sneijder).

Il rovescio della medaglia, però, sta innanzitutto nel conto reti: poker quattro giorni fa, a bocca asciutta stasera. E alla fine, il buon gioco va a 'cozzare' con la produttività nulla. Brava la Juve a concedere meno spazi possibile, bravo e fortunato Storari quando è stato chiamato in causa. La scelta di Rafa Benitez di riproporre lo stesso 11 che ha steso il Werder stavolta non ha pagato, e oltretutto dopo mezz'ora il 'replay' già sfuma per l'infortunio a Biabiany. Ecco, gli infortuni: questa lunga catena di incidenti, quasi sempre di lieve entità ma comunque troppo frequenti, comincia a farsi preoccupante. Certo, molti giocatori hanno avuto pochissimi periodi di pausa, e anche quella che sta per venire tanto pausa non sarà per parecchi di loro. Ma Biabiany (il cui guaio è stato segnalato da Maicon alla panchina in maniera non proprio ortodossa, dovuto alla lontananza con Benitez, ma già interpretato come nuovo campanello d'allarme a livello comportamentale dopo la scenata di Chivu e l'addio a San Siro di Muntari tagliato qualche minuto prima del match) e Cordoba vanno ad arricchire un elenco infortunati che probabilmente non si vedeva dai tempi di Cuper e Alfano.

Insomma, al primo vero intertempo stagionale, l'Inter arriva con una classifica sostanzialmente soddisfacente, ma con una serie di prestazioni Gianobifrontesche (perdonate il neologsimo). Si ritorna in campo a Cagliari, domenica 17 all'ora di pranzo: da quel momento in avanti, Benitez e tutta l'Inter (sperando nel maggior numero possibile di recuperi, preventivati Zanetti e Thiago Motta) saranno chiamati a mostrare il loro volto. Insomma, capire come va visto il proverbiale bicchiere, ad oggi invero mezzo pieno e mezzo vuoto...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 ottobre 2010 alle 23:35
Autore: Christian Liotta
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