"Giocare a Marassi è sempre un'insidia. La Sampdoria è una squadra organizzata e con un tecnico bravo come Di Francesco. Si vede il lavoro dell'allenatore. E' partita con un sistema di gioco, lo ha cambiato in corso d'opera ma al di là di quello ha presente determinati concetti. Dovremo fare molta attenzione perché sarà una partita difficile. E' la classica partita dove abbiamo tantissimo da perdere". Nella conferenza stampa della vigilia Antonio Conte non ha utilizzato troppi giri di parole per descrivere il peso dei prossimi tre punti in palio e le insidie che si nascondono al Marassi. L'Inter, capolista a punteggio pieno con un solo gol subìto e dieci fatti, alle 18 di oggi fa visita alla Sampdoria di Eusebio Di Francesco, inguaiata nelle sabbie mobili della bassa classifica ed affamata di punti vitali per la sopravvivenza: "Arriva l'Inter prima in classifica con un allenatore che parla di ferocia e noi non dovremo essere da meno. Dobbiamo affrontare la gara col coltello fra i denti" ha detto invece DiFra in sala stampa, promettendo battaglia.

Fame e voglia di lottare che di certo non mancano ai nerazzurri, finora perfetti (almeno sul piano dei risultati) in campionato e vogliosi di continuare su questo cammino per chiudere al meglio la settimana ed aprirne un'altra - di fuoco - contraddistinta dalla prestigiosa trasferta del Camp Nou contro il Barcellona in Champions League e dal sempre atteso Derby d'Italia contro la Juventus. Quella del 6 ottobre, ovviamente, sarà una sfida dal sapore speciale per il tecnico salentino: sia per lo scontro diretto che coinvolge due corazzate del campionato, sia per il noto passato bianconero tra campo e panchina dell'ex c.t. della Nazionale. Che rispedisce al mittente il paragone tra l'Inter attuale e la sua prima Juve: "I parallelismi sono difficili, sono situazioni diverse - ha sottolineato Conte, sempre nella conferenza pre-Samp -. Ricordo che al primo anno fummo bravi a vincere da imbattuti pareggiando tante partite. Le difficoltà le trovammo, il primo anno. Al tempo stesso nel Milan c'erano Thiago Silva, Ibrahimovic, Nesta, Gattuso. Una squadra forte. Fummo bravi e loro in alcuni aspetti mancarono, perché i superfavoriti erano loro. C'era l'Inter del post-Triplete, c'era il Napoli con Cavani-Lavezzi-Hamsik, squadre che sulla carta ci erano davanti. Oggi non sei tra i favoriti, come ho sempre detto vedo Juventus e Napoli davanti a noi però questo non deve cambiare nulla. La qualità del campionato quest'anno si è alzata. La Lazio è una squadra forte, che l'anno scorso ha vinto la Coppa Italia. E' stata costruita negli anni e ora è una realtà, può lottare per stare tra le prime quattro. Il Milan stesso ha buoni giocatori, un buon allenatore e una società forte. Noi dovremo lottare con tutte le nostre forze, vediamo quale sarà il nostro meglio. Solo andando avanti potremo catalogarci e capire che situazioni andremo ad affrontare".

La trasferta ligure arriverà ancora una volta dopo il match a distanza della Juventus, impegnata alle 15 a Torino contro la Spal. Ma i segnali che arriveranno dall'Allianz Arena entreranno da un orecchio ed usciranno dall'altro al Comandante Conte, che evidenzia quotidianamente ai suoi l'importanza e la necessità di ragionare sempre passo dopo passo: "Come dico sempre la partita con la P maiuscola è la prossima", quindi quella contro i blucerchiati guidati dal recuperato Quagliarella. Bisogna "lavorare" e volare basso - ma senza alti e bassi -, perché "non c'è la bacchetta magica" che può cambiare dal nulla il corso degli eventi. "Basta andare nello storico degli ultimi nove anni dell'Inter per vedere gli alti e bassi - ha ricordato il tecnico nerazzurro al Suning Training Centre, tenendo alta la concentrazione dei suoi -. Non sono il primo ad aver vinto cinque partite. Questo gruppo non è il primo a farlo. Due anni fa a dicembre questo gruppo era in testa. A dicembre, non a settembre. E' finito in Champions all'ultima giornata, dovendo andare a vincere in casa della Lazio. Anche con Mancini si era partiti fortissimo. Gli alti e bassi sono questi. C'è uno storico che ci deve far drizzare le antenne, far tirare fuori le unghie e far capire che i cavalli buoni si vedono all'arrivo". 

Un avviso ai naviganti, per non abbassare la guardia e cercare di continuare il percorso intrapreso con forza e convinzione in questo avvio di stagione arricchito da cinque vittorie consecutive e dalla testa della classifica a punteggio pieno. Dopo il poker d'esordio al Lecce, i successi contro Cagliari e Udinese e quelli degli ultimi giorni nel derby contro il Milan e nella sfida con la Lazio, il Biscione fa visita al fanalino di coda Samp. Per superare la prova del sei e dimostrare ancora una volta - come chiesto da Conte fin dal primo giorno in nerazzurro - che questa nuova Inter comincia ad essere davvero"regolare e forte".

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Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 settembre 2019 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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