Presente, ma soprattutto futuro: Nicolò Barella e Sandro Tonali sono principalmente questo. E tra i tanti punti in comune nella storia dei due centrocampisti (seppur diversi per caratteristiche tecnico-tattiche) potrebbe aggiungersi presto anche il tassello Inter. Il gioiellino del Brescia, ormai non è più un mistero, è diventato uno dei principali obiettivi di mercato di Suning per la prossima finestra di mercato: il club nerazzurro, grazie anche al fascino del progetto di Antonio Conte, ha già ricevuto l’importante apertura del classe 2000. Un passo necessario per sperare di concretizzare la trattativa con l’esigente presidente del Brescia, Massimo Cellino. Che tra l’altro ha ricoperto per anni la stessa carica al Cagliari, club che ha forgiato Nicolò fino alla scorsa estate. Prima dell’approdo all’Inter. E da qui parte l’intreccio. 

Facile trovare una o più similitudini tra il numero uno delle Rondinelle e l'attuale presidente rossoblu, Tommaso Giulini, che ai suoi tempi portò avanti una strategia chiara e precisa per tenere alto il prezzo del classe '97 sardo: pretesa di cash e voci su presunti sorpassi di Roma e Napoli nella corsa al giocatore erano i temi all’ordine del giorno. La stessa strada che, a meno di clamorosi ed inattesi colpi di scena post-Coronavirus, seguirà anche Cellino, che ha più volte parlato di numerosi club interessati a Tonali, che comunque preferirebbe restare in Italia: "Nasser (presidente del Psg, ndr) lo vorrebbe a Parigi, mi ha scritto anche, ma lui in Francia non vuole andare - aveva detto Cellino a inizio giugno al Corriere dello Sport, allungando la lista delle pretendenti al ragazzo -. Inter e Juve sono le destinazioni che preferisce. De Laurentiis mi ha offerto 40 milioni, la Fiorentina è pronta a fare carte false, ma il suo destino è abbastanza segnato. Prima del Covid il Barcellona era arrivato a 65 milioni più due ragazzi molto interessanti valutati 7 e mezzo a testa, uno era un esterno difensivo". 

La situazione-Tonali sembra ripercorrere le orme della trattativa-Barella, che da tempo aveva dato l'ok all’Inter e aspettava solo che i due club trovassero una quadra economica. Anche Tonali - così come fece Barella ai suoi tempi - ha aperto al trasferimento ad Appiano Gentile: ora sta al ds Piero Ausilio e all’ad Beppe Marotta ammorbidire la posizione di Cellino e trovare un'intesa che faccia sorridere tutte le parti in causa. Anche perché il dirigente varesino ha speso parole al miele per il talento di Lodi: "È più abbordabile (di Chiesa, ndr), un’operazione che si può costruire in maniera migliore. Ed è un ragazzo che è ancora in fase di crescita" ha sottolineato a SkySport pochi giorni fa. Sulla stessa linea di pensiero il ds Ausilio: "Siamo attenti all'anima italiana, pensiamo che dare un senso di appartenenza possa aiutare. Quest'anno abbiamo investito su Sensi e Barella, prima ancora su Bastoni; continueremo a farlo, la cosa principale è la qualità. Tonali ha quella qualità per giocare nell'Inter, non so se abbia quella economica (ride, ndr) per essere acquistato. Dal punto di vista dei parametri da Inter li ha tutti, non conosco quelli economici di Cellino". Non resta che insistere, quindi, e andare a caccia della formula giusta.

Tonali - così come Barella - è un centrocampista duttile, moderno. E può ricoprire più ruoli nel camaleontico centrocampo di Conte che può passare dalla linea a cinque con due mezzali e un perno basso a quella a quattro con due mediani puri a fare da scudo e un trequartista (Eriksen) libero di agire in nome della fantasia dietro le punte. Tonali - così come Barella - è un giocatore giovane, italiano e in rampa di lancio, ma che ha già ampiamente dimostrato di poter stare in Serie A diventando un titolare intoccabile del suo Brescia nonostante la giovane età (come fu per Barella a Cagliari), indossando a tratti la fascia da capitano a testimonianza della giovane leadership (come capitò anche a Barella a Cagliari) ed eleggendosi a potenziale colpo in prospettiva per una grande squadra, dopo essere entrato nel giro della Nazionale. E la big in questione potrebbe - di nuovo - essere l’Inter.

Ma c’è anche un altro punto in comune tra i due: l'immancabile scetticismo di chi capisce poco di calcio. Quando si parla delle cifre richieste dal Brescia c’è chi continua a storcere il naso, quasi 'condannando' l'acquisto di Tonali. Proprio come successo con Barella un anno fa: sottovalutato e respinto in netto anticipo e 'per convenienza' prima dello sbarco a Milano da chi, poi, si è dovuto ricredere col tempo e spinge ora per averlo sempre e comunque in mezzo al campo a macinare chilometri. L'Inter studia il possibile Barella-bis: la storia di Nic potrebbe ripetersi con Tonali, un nuovo top player del futuro che potrebbe vestirsi di nerazzurro.

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Sezione: Editoriale / Data: Sab 13 giugno 2020 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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